Informazioni Generali

CLIMA

Il clima della Polonia è continentale temperato. Le condizioni meteorologiche subiscono marcate variazioni, specialmente nella stagione invernale, dovute all’influenza mitigatrice dei venti atlantici. In gennaio le temperature medie variano dai -1 °C delle aree occidentali ai -5 °C delle regioni montuose. In estate, le medie diminuiscono in direzione nordoccidentale, dai 20 °C del sud-est ai 17 °C nelle regioni sulla costa baltica. Durante l’anno, le temperature più elevate possono superare i 40 °C e le più basse possono scendere fino ai -40 °C.

La media annua delle precipitazioni, che si verificano soprattutto nei mesi estivi, è di 610 mm, con una variazione che va dai 1.200-1.500 mm dei rilievi ai 450-600 mm delle pianure.

FESTIVITA'

Essendo la popolazione polacca particolarmente legata al cattolicesimo le festività religiose seguono il tradizionale calendario cristiano: l’Assunzione, 15 agosto; Tutti i Santi, 1° novembre; l’Immacolata Concezione, 8 dicembre; Natale, 25 dicembre; Santo Stefano, 26 dicembre ; Venerdì Santo, Pasqua, Lunedì di Pasqua, Pentecoste, le cui date variano di anno in anno.

GEOGRAFIA

La Polonia è uno stato dell'Europa centro-orientale situato ad est della Germania. In generale, è un Paese che consiste in una pianura estesissima che si estende dal Mar Baltico a nord fino ai Monti Carpazi a sud. All'interno della pianura, le variazioni della composizione della terra si estendono generalmente in fasce orizzontali, che corrono da est verso ovest.

La costa del Mar Baltico manca di porti naturali, eccetto che per quelli di Danzica e di Stettino nel nord-est. La regione a nord-est del Paese, chiamato il Distretto dei Laghi, è scarsamente popolata e manca di risorse per l'agricoltura e l'industria. A sud ed a ovest del Distretto dei Laghi si estende una vasta regione pianeggiante che corre fino ai Sudeti (a sud-ovest) al confine con la Repubblica Ceca e la Slovacchia e fino al Carpazi al confine con la Repubblica Ceca, la Slovacchia e l'Ucraina (a sud-est).

Il Paese si estende per 649 km da nord a sud e per 689 km da est a ovest. L'area totale della Polonia è di 312.683 km², incluse le acque che giacciono all'interno della nazione, che coprono un'area di poco minore a quella del Nuovo Messico. I paesi confinanti sono la Germania ad ovest, la Repubblica Ceca e la Slovacchia a sud, l'Ucraina e la Bielorussia a est, la Lituania e la provincia (exclave) russa di Kaliningrad a nord-est.

MONETA

Lo Złoty polacco (nominativo plurale: Złote, genitivo plurale Złotych) è la valuta ufficiale della Polonia. La dicitura in polacco è Złoty - che significa letteralmente aureo. Il codice ISO 4217 è PLN.

A causa dell'iperinflazione dei primi anni '90 del XX secolo, la virgola decimale della valuta è stata spostata di quattro posti. Quindi 10.000 "vecchi" złoty (PLZ) equivalgono a 1 "nuovo" złoty (PLN).

POPOLAZIONE

La Polonia ha una popolazione complessiva di 38.518.241 abitanti (2007), con una densità media di 127 persone per km². Gli insediamenti più popolosi si trovano negli altipiani meridionali, dove si trovano i principali distretti industriali, mentre scarsamente abitate sono le regioni della Pomerania e della Masuria, poco adatte alle coltivazioni. Il tasso di urbanizzazione è del 62% (2005). Modesto il tasso di crescita, che è dello -0,05% (2007).

Negli anni tra le due guerre mondiali il 30% della popolazione polacca era composto da bielorussi, ucraini, ebrei e tedeschi. Dopo la seconda guerra mondiale la composizione etnica del paese divenne più omogenea a seguito di eventi drammatici: tra i sei milioni di morti polacchi, vittime dello sterminio operato dal regime nazista, tre milioni erano ebrei (la quasi totalità della comunità); alcune regioni furono cedute a Ucraina e Bielorussia: più di due milioni furono i polacchi costretti a rientrare; inoltre, tre milioni e mezzo di tedeschi furono evacuati dal paese in seguito al nuovo assetto geopolitico.

Oggi i polacchi, di etnia slava, costituiscono il 97,6% della popolazione; minoranze etniche sono rappresentate da tedeschi (1,3%), ucraini (0,6%) e bielorussi (0,5%), oltre che da esigue minoranze di slovacchi, cechi, lituani ed ebrei. Esistono forti comunità polacche negli Stati Uniti (cinque milioni di persone) e in Francia (un milione e mezzo di persone). Il tasso di immigrazione, fortemente negativo per un paese europeo, essendo pari a -0,50‰ (2007), indica che è ancora in atto un processo di emigrazione della popolazione.

SCHEDA TECNICA

Capitale: VARSAVIA
Popolazione: 38.632.500
Superficie: 312.683 km2
Fuso orario: stessa ora rispetto all'Italia.
Lingue:
Polacco.
Sempre più diffusa tra i più giovani la conoscenza dell'inglese.  Altre lingue conosciute: russo, tedesco, francese, italiano.
Religioni: La religione cattolica è la più diffusa.  Sono presenti minoranze protestanti ed ebraiche.

Moneta:
Zloty

STORIA

L'antico regno polacco cominciò a prendere una forma unitaria nella metà del X secolo, sotto la dinastia dei Piast. Nel XII secolo, la Polonia si frammentò in molti piccoli stati, che nel 1241 vennero depredati dalle armate Mongole dell'Orda d'Oro. Sotto la dinastia Jagellone, venne accordata un'alleanza con la vicina Lituania, e l'epoca d'oro arrivò nel XV secolo con l'unione tra i due stati (Unione di Lublino), nella Confederazione Polacco-Lituana. I sudditi polacchi godevano di grande libertà e un sistema parlamentare, anche se i benefici di quest'ultimo erano limitati alla szlachta (nobiltà). Da quel tempo i polacchi si sono dati il nome di Nazione della gente libera.

Nella metà del '600, una ribellione di cosacchi condotta da Bohdan Chmielnicki diede inizio all'epoca turbolenta del Potop (Diluvio). Vi furono numerose guerre contro l'impero ottomano, la Russia, la Svezia, la Transilvania e la Prussia-Brandeburgo che finirono nel 1699. Nei successivi 80 anni, lo svanire del potere centrale ed il raggiungimento di un punto morto nelle istituzioni indebolirono la nazione, portando alla sottomissione da parte della Russia. L'Illuminismo in Polonia fermentò un crescente movimento nazionale per restaurare lo stato, il cui risultato fu la prima costituzione scritta di Europa, nel 1791, la Costituzione Polacca di Maggio (festeggiata ancora oggi il 3 maggio). Il processo di riforme causò un intervento esterno e una serie di spartizioni della Polonia fra i tre imperi di Austria, Russia e Prussia nel 1772, 1793 e 1795; al termine, la Polonia venne completamente cancellata dalle carte geografiche. I polacchi risentirono la mancanza di libertà e più volte si ribellarono contro gli oppressori (vedi Elenco delle ribellioni polacche).

Napoleone creò uno stato dipendente dalla Francia in territorio polacco, il Granducato di Varsavia, governato da Federico Augusto I di Sassonia. Dopo le guerre napoleoniche, una ricostituzione dello stato polacco, il Regno di Polonia conosciuto come "Polonia del Congresso", governato dallo zar russo, possedeva una costituzione liberale. Tuttavia gli tsar Russi ridussero presto le libertà della Polonia, finché la Russia annesse di fatto il paese. Più tardi, nel XIX secolo, la Galizia governata dall'Austria divenne l'oasi polacca di libertà. Durante la Prima guerra mondiale tutti gli alleati concordarono nella ricostituzione della Polonia come stato cuscinetto tra Germania e Unione Sovietica ed il presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson la proclamò nel punto 13 dei suoi quattordici punti.

Poco dopo la capitolazione della Germania nel novembre 1918, la Polonia riguadagnò l'indipendenza come Seconda Repubblica Polacca. Ad oriente però la tensione crebbe nei confronti della Russia, allora alle prese con una guerra civile. Dopo qualche tentativo diplomatico, i polacchi ruppero gli indugi, attaccando le truppe russe a Zitomir sulla strada per Kiev che sarà presa il 6 maggio. Lo scenario cambiò nel giro di un altro mese con la controffensiva sovietica; a metà di questa gli inglesi si offrirono di mediare le trattative, ma a questo punto fu la Russia Bolscevica a rifiutare e voler continuare l'offensiva che la porterà fino alle porte di Varsavia. La Polonia cambiò le sorti della guerra ancora una volta con una delle battaglie più decisive della storia, definita dai giornali dell'epoca, "il miracolo della Vistola". Nel contrattacco che ne seguì, la Polonia occupò buona parte della Bielorussia, il territorio di Vilna, e la parte più occidentale dell'Ucraina.

La Russia bolscevica, ancora alle prese con la propria guerra civile e con disordini interni, desistette dalla lotta, e col Trattato di Riga del 1921 riconobbe le conquiste polacche in Bielorussia e in Ucraina, fissando il confine russo-polacco circa 250 km. più a est della linea proposta da Lord Curzon. Il territorio di Vilna, rivendicato dalla Lituania con l'assenso dei russi, fu poi annesso alla Polonia nel 1922, tramite plebiscito. Tali confini restarono sostanzialmente invariati fino al settembre del 1939, tranne l'acquisizione di Cieszyn/Teschen a spese della Cecoslovacchia.

La seconda repubblica polacca durò fino agli inizi della seconda guerra mondiale nel 1939, quando la Germania di Hitler l'invase e l'Unione Sovietica, poiché impreparata ad uno scontro frontale con l'impero nazista, decise di stipulare un trattato di non aggressione con la Germania, che prevedeva tra l'altro la spartizione della Polonia.