La Repubblica Dominicana ha un clima essenzialmente tropicale caratterizzato da variazioni locali di temperatura piuttosto che da stagioni vere e proprie.
Agosto è un mese caldissimo e afoso, mentre a gennaio il clima è leggermente più gradevole.
Sono le piogge e l'umidità che determinano i periodi migliori e quelli da evitare; piove abbastanza frequentemente tutto l'anno, ma il grosso delle precipitazioni avviene tra luglio e novembre, con clima afoso in mancanza di vento; le piogge, sotto forma di acquazzoni violenti e brevi per lo più nel tardo pomeriggio, lasciano rapidamente spazio al sole che splende per molte ore al giorno tutto l'anno.
le spiagge occidentali sono molto più protette di quelle orientali.
La zona più piovosa è la penisola di Samaná, peraltro incantevole per una vegetazione lussureggiante. Proprio qui, nei mesi di gennaio e febbraio, l'80% circa delle megattere esistenti in tutto il mondo si accoppia e dà alla luce i propri piccoli.
Le feste religiose seguono il tradizionale calendario cristiano: Pasqua, il Lunedì di Pasqua e il Venerdì Santo le cui date variano di anno in anno; Natale, il 25 dicembre; Santo Stefano, il 26 dicembre.
Molto suggestivi soprattutto i festeggiamenti della Settimana Santa!
Tra le festività laiche annoveriamo il 26 gennaio, Commemorazione di Duarte; il 27 febbraio, Festa dell’Indipendenza; il 1° maggio, Festa del Lavoro; il 16 agosto, Restaurazione della Repubblica.
La Repubblica Dominicana, scoperta da Cristoforo Colombo nel 1492, ha una superficie di circa 50.000 di kmq e una popolazione di circa 9.000.000 di abitanti, di cui più di un quinto (oltre due milioni) vive nella capitale Santo Domingo, che è il nome con il quale erroneamente viene chiamata spesso tutta la nazione. Altre principali città sono Santiago de los Caballeros, San Francisco e San Pedro.
Il paese occupa circa i due terzi dell’isola di Hyspaniola, che si trova al centro del Mar dei Carabi, (di cui è la seconda per estensione), a est di Cuba e della Giamaica e a sud delle Bahamas e confina con Haiti, che occupa l’altro terzo dell’isola. La principale catena montuosa è costituita dalla Cordillera Central, in cui si trova la principale vetta del paese, il Pico Duarte alto quasi 2.300 mt. Sempre nella zona montuosa si trova il lago Enriquillo, il maggiore del paese, mentre il fiume principale è il Rio Yaque. Le principali isole sono quelle di Beata e di Saona, situate nella parte meridionale.
La sue risorse principali sono la produzione di energia, l’agricoltura e, naturalmente, dal turismo. Il paese grazie alle sue bellezze naturali, alle sue splendide spiagge bianche e al clima sempre mite rappresenta una delle mete turistiche preferite dai turisti europei e americani, che affollano soprattutto la parte meridionale dell’isola, quella dove si trovano La Romana e Punta Cana, le maggiori località turistiche dell’isola insieme alla capitale. Negli ultimi anni è balzata inoltre alle cronache la Penisola di Samanà, paradiso naturale situato a nord dell’isola dove si svolge ogni anno il fortunato reality show condotto da Simona Ventura, l’Isola dei famosi.
Anche se non più rigogliosa come un tempo, a causa del disboscamento effettuato dall’uomo, la flora rappresenta uno dei patrimoni della Repubblica Dominicana e nelle foreste dell’isola si trova una rigogliosa vegetazione, che ospita numerose razze animali. Altro grande spettacolo è offerto dal mare, qui infatti gli amanti delle immersioni e dello snorkeling possono ammirare numerose specie di pesci tropicali, mante, delfini, tartarughe e squali. Inoltre a largo di Samanà in alcune stagioni dell’anno è possibile ammirare le balene che giungono sino a qui per riprodursi.
Il clima della Repubblica Dominicana è generalmente caldo e umido, con una stagione più calda e umida, che va da maggio a settembre, e una più fresca e secca, che va da novembre ad aprile. Come in tutti i paesi dei tropici, anche qui la stagione settembre-ottobre è quella più rischiosa per gli uragani, quindi prima di partire in quei periodi occorre informarsi bene
Il Peso Domenicano è la valuta ufficiale della Repubblica Domenicana. Il suo simbolo è "$", e quando questo simbolo crerebbe ambiguità con altre valute con lo stesso simbolo si utilizza "RD$". Il suo codice nel ISO 4217 è "DOP".
Ogni peso si divide in 100 centavos ("centavo"), ma ormai i centesimi non sono usati nella vita pratica a causa della svalutazione. Di fatto le monete attulamente in circolazione hanno i valori nominali di $1 e $5. Le banconote attualmente in circolazione hanno il valore nominale di $10, $20, $50, $100, $500 $1,000 e $2,000.
Ha subito forti svalutazioni in vari momenti della sua storia. Sotto alcuni governi di Joaquín Balaguer era mantenuto artificialmente a un peso per un dollaro, e non c'erano dollari in circolazione mentre al mercato nero il dollaro si pagava otto pesos. Finalmente Balaguer si decise a togliere il cambio ufficiale e il dollaro entrò in regime di libero mercato.
Durante il governo di Hipólito Mejía Domínguez (2000-2004) il peso subí a partire del 2002 una forte svalutazione che lo fece arrivare nell'estate del 2004 a 55 pesos per un dollaro.
La vittoria di Leonel Fernández Reyna, che salì al governo in agosto 2004, riportò il cambio a valori ragionevoli, attestandosi a 28 pesos per un dollaro.
Chi meglio rappresenta la popolazione dominicana è la loro allegra musica.
La musica dominicana, come oggi la conosciamo, è il risultato di una serie di influenze che si sono intrecciate nell'isola di Santo Domingo dai tempi degli antichi areíto, con i quali i Taínos tramandavano la loro cultura di generazione in generazione.
Con il passare degli anni dai tempi della conquista, attraverso varie circostanze storiche, giunsero nell'isola di Santo Domingo espressioni musicali tanto diverse come la contraddanza francese, le barcarole italiane e molte altre che, provate e assimilate dalla cultura dominicana con la ricca musicalità dell'elemento africano - che occupa il peso maggiore nel processo di ibridazione culturale musicale - hanno poco a poco dato vita alla musica attuale dei dominicani.
La musica tradizionale dominicana ha caratteristiche regionali proprie. Ad esempio, nelle zone del Cibao e del Sud esi- ste una grande influenza spagnola, con variazioni del zapateado. Nelle zone delle piantagioni di canna dell'Est e presso i confini con Haiti, la influenza è strettamente africana, con le danze rituali e i ritmi dei tamburi. In altre zone, dove si ebbe la fusione di elementi spagnoli e africani, si manifestano le espressioni ritmiche dei nuclei urbani, come la musica crolla, il merengue, il bolero e la bachata.
La musica - in speciale modo il merengue e la bachata - è parte integrante del dominicano e caratterizza in ogni istante la sua vita quotidiana. Fra i contadini dominicani, il merengue tipico è interpretato da un piccolo numero di strumentisti, chiamato perico ripiao, che suonano la fisarmonica o la chitarra insieme con una specie di basso, la guira e le maracas, con perfetta armonia e ritmo senza aver studiato musica in una Accademia. Questa cultura si trasmette di generazione in generazione.
Capitale: SANTO DOMINGO
Popolazione: 8.840.000
Superficie: 48.511 km2
Fuso orario: - 5 ore , - 6 ore quando in Italia vige l'ora legale
Lingua ufficiale: spagnolo. L'inglese ed altre lingue europee sono parlate nelle aree turistiche.
Religione: 95% della popolazione è di religione cattolica.
Moneta: Peso dominicano (DOP).
Prefisso dall'Italia: 001.809
Telefonia: nel Paese funzionano solamente i cellulari trial-band