Saint Vincent e Grenadine si trovano tra Saint Lucia e Grenada nelle isole Windward delle Piccole Antille, un arco di isole nei mare dei Caraibi. Le isole di Saint Vincent e delle Grenadine includono l'isola principale Saint Vincent (344 km²) più a nord e le Grenadine (45 km²) oltre ad un arcipelago di piccole isole che si estendono verso sud da Saint Vincent fino a Grenada.
Creata nel 1965, è comunemente abbreviata in EC$. È stampata presso la Banca Centrale dei Caraibi Orientali, con base a Saint Kitts e Nevis, in seguito agli Accordi di Port of Spain del 5 luglio 1983.
La valuta sostituisce il vecchio Dollaro delle Indie occidentali britanniche, in seguito allo scioglimento della Federazione delle Indie Occidentali.
È legata dal 1976 da un regime di cambio fisso al Dollaro statunitense, pari a 1 US$ = 2,7 XCDIl principale gruppo etnico (66% della popolazione) è rappresentato dai discendenti degli schiavi africani, portati sull'isola per lavorare nelle piantagioni. Vi è poi una consistente minoranza di meticci (19%), oltre a piccoli gruppi di indiani provenienti dall'Asia (6%), di caribi (originari abitanti dell'isola, 2%) e di bianchi (discendenti di coloni inglesi e portoghesi).
Circa l'80% degli abitanti è di fede protestante (suddivisi fra anglicani e metodisti); l'11% di fede cattolica. Si noti inoltre la presenza di culti sincretisti come il Battismo Spirituale, praticato principalmente in queste isole, nato dall'importazione di culti animisti degli schiavi africani e del Cristianesimo.
Lingua ufficiale è l'inglese. Il creolo francese, un tempo molto utilizzato, è pressoché scomparso.
L'alto tasso di disoccupazione rende problematica la crescita della popolazione, determinando così una forte emigrazione.
I caribi, la popolazione indigena e di indole guerriera che abitava le isole di Saint Vincent e delle Grenadine, resero possibile l'insediamento europeo solo a partire dal XVIII secolo. L'isola di Saint Vincent, o Hairouna in lingua Caribe, venne infatti scelta come meta da parte degli schiavi africani che fuggivano da Barbados, Saint Lucia e Grenada. Questi riuscirono ad ottenere una convivenza pacifica con i locali e finirono con il mescolarsi con loro e dare origine ad una popolazione nota come garifuna o caribi neri.
Nel 1719, tuttavia, coloni francesi iniziarono le coltivazioni di caffè, tabacco, indaco, cotone e zucchero con manodopera schiavizzata.
Nel 1763 Saint Vincent passò sotto il dominio inglese per poi ritornare sotto quello francese nel 1779 e ripassare alla corona britannica nel 1783 con il Trattato di Parigi. I conflitti tra gli inglesi e i garifuna, comandati dal Capo Supremo Joseph Chatoyer, terminarono nel 1796, quando il Generale Ralph Abercromby represse una rivolta fomentata dal francese Victor Hugues. Oltre 5.000 garifuna furono deportati a Roatàn di fronte all'Honduras.
La schiavitù fu abolita nel 1834. Dopo il periodo di apprendistato, terminato prematuramente nel 1838, la mancanza di manodopera nelle piantagioni venne compensata con l'immigrazione di contadini specializzati. Tra questi si ricordano i portoghesi dell'isola di Madeira (a partire dal 1840) e braccianti provenienti dall'India orientale (tra il 1861 e il 1880). Tuttavia la nuova manodopera non risollevò l'economia locale a causa di una una depressione dei prezzi della canna da zucchero durata fino al 1900.
Saint Vincent passò attraverso diversi stadi politici dal 1763 all'indipendenza. Nel 1776 venne autorizzata un'Assemblea dei Rappresentanti. Nel 1877 fu installato il Governo Coloniale della Corona. Nel 1925 fu creato il Consiglio Legislativo. Nel 1951 si arrivò al suffragio universale.
Il Regno Unito tentò a più riprese, invano, di unire tutti i territori inglesi nelle Antille sotto un'unica amministrazione chiamata "West Indies Federation" che tuttavia si sciolse nel 1962. Il 27 ottobre 1969, Saint Vincent ottenne l'indipendenza per gli affari interni. A seguito di un referendum durante il governo di Milton Cato, Saint Vincent e Grenadine ottenne l'indipendenza assoluta il 27 ottobre 1979.