Informazioni Generali

CLIMA

La Spagna ha un clima molto differenziato lungo tutto il suo territorio. Predomina il carattere mediterraneo in quasi tutta la sua geografia. Le coste del sud e mediterranee hanno un clima chiamato "mediterraneo costiero" che si applica anche alla Valle del Guadalquivir: temperature miti, precipitazioni abbondanti quasi tutto l'anno, salvo in estate.

Man mano che si procede verso l'interno, il clima è più estremo. Dal clima mediterraneo continentale, che caratterizza quasi tutta la Penisola iberica, alle regioni in cui le temperature invernali sono abbastanza rigide, alte d'estate e in cui le precipitazioni sono irregolari. In generale, le comunità occidentali fruiscono di maggiori precipitazioni rispetto a quelle orientali. In Galizia e nelle regioni cantabriche si ha un clima oceanico, caratterizzato dall'abbondanza di piogge durante tutto l'anno, specialmente d'inverno, e da temperature più fresche.

Un clima montanaro si può registrare ad altitudini più accentuate: Cordigliera Cantabrica, Pirenei, vette più elevate della catena Iberica, nel sistema centrale e nella Cordigliera Betica, come pure nelle altitudini maggiori delle Canarie, caratterizzate da clima rigido invernale e da precipitazioni generalmente abbondanti.

I climi aridi o semiaridi (meno di 300 mm annui) si riscontrano in certi punti peninsulari dell'est: Almería (famoso il deserto di Tabernas) o il Cabo de Gata (dove si registrano meno di 200 mm annui), Granada (Guadix), Murcia, Alicante e Valle dell'Ebro in cui l'"effetto foehn" è la causa principale di precipitazioni così scarse.

Il carattere subtropicale è caratteristico delle Isole Canarie, con temperature calde lungo tutto l'anno e poche precipitazioni (più abbondanti nelle isole occidentali). Senza dubbio questo clima si presenta anche lungo le coste meridionali della Penisola (Malaga, Granada, Almería), dove si hanno temperature relativamente miti durante tutto l'anno, per quanto le precipitazioni siano più abbondanti rispetto alle Canarie.

 

FESTIVITA'

Le festività religiose seguono il tradizionale calendario cristiano: l’Assunzione, 15 agosto; Tutti i Santi, 1° novembre; l’Immacolata Concezione, 8 dicembre; Natale, 25 dicembre; Santo Stefano, 26 dicembre ; Venerdì Santo, Pasqua, Lunedì di Pasqua, Pentecoste, le cui date variano di anno in anno.

Particolarmente sentita la Settimana di Pasqua, celebrata con processioni di immagini sacre, che invadono tutte le strade delle cittadelle.

Tra le festività pubbliche segnaliamo la Festa del Lavoro, il 1° maggio; la Festa Nazionale, il 12 ottobre; il Giorno della Costituzione, il 6 dicembre.

GEOGRAFIA

A parte i confini con Francia e Portogallo, la Spagna nel territorio rimanente è completamente circondata dal mare, precisamente dall'Oceano Atlantico a nord, nord-ovest ed un piccolo tratto del sud-ovest, nonché dal Mar Mediterraneo a nord-est, est, sud-est e sud fino alle Colonne d'Ercole. Alla penisola iberica vanno aggiunte le Canarie completamente nell'Atlantico e le Baleari completamente situate nel Mediterraneo.

Per l'enorme lunghezza delle sue coste e la enorme diversità di posizione fra di esse, la Spagna presenta tratti litorali diversissimi: la costa Atlantica, chiamata nel tratto più orientale Mar Cantabrico (che è a sua volta parte del Golfo di Biscaglia) è caratterizzata da suggestive baie alternate da scogliere suggestive lavorate dal forte vento oceanico e dalle numerose piogge. Soprattutto nella parte più occidentale la costa forma delle strette e lunghe insenature, chiamate rias, tipiche della Galizia, incastonate in tratti scoglieri molto impervi, fra tutti la celebre Costa della Morte.

 Costa mediterranea vicino Alicante, con spiagge lunghe e intenso sfruttamento turisticoCompletamente diversa è la costa mediterranea, molto più dolce e meno frastagliata anche se presenta comunque tratti scoglierosi, e soprattutto dal clima molto più mite e adatto al turismo di balneazione. Si affacciano sulla costa mediterranea numerose città famose come Barcellona, Valencia e Malaga, oltre a località spiccatamente balneari come Lloret de Mar o Tarifa. Viene divisa geograficamente in più parti: la più settentrionale è la Costa Brava, che si estende dal confine francese fino a Barcellona; la Costa Dorada si estende dal capoluogo catalano fino a Tortosa; la Costa de Azahar fino a Dénia includendo anche il Golfo di Valencia; la Costa Blanca fino a Cabo de Gata; ed infine la Costa del Sol che bagna tutta la Spagna meridionale fino allo Stretto di Gibilterra. La costa mediterranea è stata meno preservata di quella Atlantica, meno adatta al turismo di massa, e ha visto notevoli abusi edilizi.

Le isole principali sono situate in due grossi arcipelaghi. Le Baleari sono situate nel Mediterraneo e sono composte da tre isole famose, Maiorca, Ibiza e Formentera. Le Canarie invece sono situate nell'Atlantico molto distanti dalla penisola iberica e geograficamente molto più identificabili con la vicina Africa: sono, in ordine di grandezza, Tenerife, Fuerteventura, Gran Canaria, Lanzarote, La Palma, La Gomera ed infine El Hierro. Ci sono poi altre isole minori, molto più piccole, come le Isole Cies.

 

MONETA

L'euro (EUR o €) è la valuta comune dei quindici stati dell'Unione europea che attualmente aderiscono all'UEM (Unione Economica e Monetaria), ovvero Austria, Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia e Spagna. Il complesso di questi paesi, detto informalmente Eurozona, conta oltre 318 milioni di abitanti; prendendo in considerazione anche quei paesi terzi che utilizzano divise legate all'euro, la moneta unica interessa direttamente oltre 480 milioni di persone in tutto il mondo. 

Dodici dei 27 stati membri dell'Unione europea non adottano tuttavia l'euro come valuta ufficiale. Nella fattispecie, la Danimarca ed il Regno Unito godono di una clausola che permette loro di mantenere indefinitamente le proprie valute nazionali; nei rimanenti dieci paesi l'introduzione della divisa comune sarà possibile non appena le condizioni macroeconomiche permetteranno di garantire il rispetto dei parametri di Maastricht.

In aggiunta ai membri dell'Unione, alcuni microstati (Città del Vaticano, il Principato di Monaco e San Marino) hanno adottato l'euro in virtù delle preesistenti condizioni di unione monetaria con paesi membri della UE. Infine, Andorra, il Montenegro e la regione serba del Kosovo hanno adottato unilateralmente l'euro.

Il debutto dell'euro sui mercati finanziari risale al 1999, mentre la circolazione monetaria ha effettivamente avuto inizio il 1° gennaio 2002 nei dodici paesi dell'Unione che per primi hanno adottato la nuova valuta.

L'euro è amministrato dalla Banca centrale europea, con sede a Francoforte sul Meno, e dal Sistema delle banche centrali europee; il primo organismo è responsabile unico delle politiche monetarie comuni, mentre coopera con il secondo per quanto riguarda il conio e la distribuzione di banconote e monete negli stati membri.

L'euro è suddiviso in 100 centesimi.

 

POPOLAZIONE

La popolazione della Spagna è di 40.448.191 abitanti, con una densità media di 81 unità per km² (2007), relativamente bassa rispetto alle medie europee. La popolazione urbana è pari al 77% (2005). Il tasso di crescita demografica era, nel 2007, dello 0,12%. Le zone meno popolate sono quelle interne, mentre un’alta densità abitativa si riscontra lungo i litorali. Nell’area della capitale la popolazione presenta una densità di 616 abitanti per km². Madrid e i suoi sobborghi ospitano quasi un decimo della popolazione spagnola.

La popolazione spagnola presenta una forte mescolanza etnica dovuta a invasioni, migrazioni e dominazioni. Popolazioni di celti, iberi, fenici, greci, cartaginesi, romani, visigoti si sono succedute nei secoli e hanno lasciato nelle diverse regioni le tracce della loro presenza. Di grande rilievo è stata, in tutta la parte meridionale del paese, l’occupazione degli arabi, che, respinta nel XII secolo con la Reconquista, ha lasciato un’impronta indelebile nell’arte, nella cultura e nella stessa organizzazione territoriale.

Nonostante i processi di omologazione nazionale, avviati dallo stato unitario sin dal XV secolo, che hanno sancito il predominio dell’elemento castigliano, alcuni gruppi etnici hanno mantenuto sino a oggi le loro peculiarità etnico-linguistiche: è il caso soprattutto dei baschi, che vivono nel nord-est della Spagna, ma anche dei galiziani e dei catalani, che vantano una specificità culturale, storica e linguistica rispetto al gruppo dominante, quello castigliano. La composizione etnica della popolazione spagnola è la seguente: spagnoli (74%), catalani (16%), galiziani (8%), baschi (2%). Encarta

 

SCHEDA TECNICA

Nome completo: Regno di Spagna
Nome ufficiale: Reino de España
Lingua ufficiale: spagnolo
Capitale: Madrid  (3.128.600 ab. / 2006)
Politica
Governo: Monarchia parlamentare
Re: Juan Carlos I di Spagna
Primo Ministro: José Luis Rodríguez Zapatero
Indipendenza: 1479, unione di Castiglia e Aragona (Reyes Católicos)
Ingresso nell'ONU: 14 dicembre 1955
Ingresso nell'UE: 1° gennaio 1986
Superficie
Totale: 504.645 km²  (50º)
 % delle acque: 1,04 %
Popolazione
Totale (2008): 46.063.511 ab.  (27º)
Densità: 91,2 ab./km²  
Geografia
Continente: Europa
Fuso orario: UTC +1; Isole Canarie UTC.
Economia
Valuta: Euro
PIL (PPA)  (2007): 1.351.608 mill. milioni di $  (11º)
PIL procapite (PPA)  (2005): 30.120 $  (30º)
ISU  (2005): 0,949 (alto)  (13º)
Energia: 0,59  kW/ab.
Varie
TLD: .es, .eu
Prefisso tel.: +34
Sigla autom.: E
Inno nazionale: Marcha Real
Festa nazionale: 12 ottobre

STORIA

Per la sua posizione a cavallo tra Atlantico e Mediterraneo e tra Africa ed Europa, la Spagna è entrata in contatto con popolazioni diversissime fin dalla preistoria. In quel periodo la penisola era abitata dagli Iberi (originari del Nordafrica), che vivevano lungo le coste del Mediterraneo e dai Celti provenienti dall' Europa centrale e stabilitisi nel Nord del paese. Durante l'epoca romana le due popolazioni si fusero dando origine ai Celtiberi, che occuparono il territorio centrale delle Meseta. Nel 1100 a.C. i Fenici iniziarono ad avviare attività commerciali con gli Iberi, che ancora vivevano sulla costa, dando così vita alle colonie commerciali di Cadice, Malaga, Huelva. Oltre a ciò i Fenici portarono l'alfabeto, dando alle nuove colonie il nome di “i-schepan-im”, da cui deriverà il moderno “Espana”. Con il declino di questa civiltà arrivarono, nel 600 a.C. i Greci, soppiantati successivamente dai Cartaginesi che non si limitarono alla zona costiera, su cui fondarono Barcellona, ma si spinsero a conquistare gran parte dell'interno del paese. Con la seconda guerra punica, nel III° secolo, i Romani si impadronirono dei territori cartaginesi, ma una continua lotta con le popolazioni localli fece sì che fino al 50 a.C.i Romani non riuscissero ad imporre il proprio stile di vita ai nuovi territori. Nel 50 a.C. con il regno di Augusto anche la Spagna conobbe quel lungo periodo di pace e prosperità conosciuto come “pax romana” : i romani divisero il paese in tre grandi provincie : Hispania Citerior, Hispania Ulterior e Hispania Lusitana, in modo da riuscire a controllarne meglio gli sviluppi economici e commerciali. La nota pax romana iniziò ad incrinarsi attorno al 200 d.C., quando il Paese fu invaso da due tribù germaniche : i Franchi e gli Alemanni, seguite da Svevi e Vandali, ma fu solo con l'arrivo degli Unni dall'Asia un secolo più tardi a decretarne la fine definitiva. Nel 410 d.C. i Visigoti assoggettarono quasi tutta la penisola, e il loro dominio durò fino all'arrivo degli Arabi nel 711. Da allora in poi solo le regioni nordoccidentali, le Asturie, rimasero sotto il regno dei principi cristiani, mentre tutto il territorio musulmano fu chiamato Al - Andalus . Nel 722 venne eletto re delle Asturie il guerriero visigoto Don Pelayo, che si impegnò in una lotta contro i Musulmani vincendoli per la prima volta nella battaglia di Covadonga – sempre nel 722. I Musulmani, detti anche Mori dominarono la Spagna per 400 anni ma rimasero comunque una potenza per i successivi 170, lasciando scemare gradualmente il loro potere per altri 250. Nell' Europa del Medioevo la società di Al – Andalus rappresentò quella culturalmente più sviluppata e conobbe il massimo splendore nel X° secolo d.C. sotto il califfo di Cordoba, Abdar Rahman III. Caduto il califfato nel 1031 d.C. l'intero dominio arabo si divise in una ventina di staterelli, i più potenti dei quali furono : Siviglia, Granada, Toledo e Saragozza. Contro questi Stati si allearono quelli cristiani : la lunga Reconquista si concluse solo nel 1492, con la caduta del regno di Granada a seguito della crociata organizzata da Ferdinando d' Aragona ed Isabella di Castiglia, che sposandosi avevano unito i due regni più grandi e potenti della penisola. Con i re cattolici la Spagna era ormai unita sotto un'unica corona, cosa che non era più accaduta dai tempi dei Visigoti. Aspra fu la battaglia che i sovrani indissero contro i “conversos” (ebrei convertiti al cristianesimo, ma considerati alleati dei Mori), per la quale istituirono il tribunale dell Santa Inquisizione, che portò un lungo periodo buio e di persecuzioni : dalle condanne a morte all'espulsione dal paese all'esproprio delle terre. Nel 1492 i monarchi concessero a Cristoforo Colombo i fondi per il viaggio oltre oceano e, con la scoperta delle Americhe si aprirono nuove fonti di reddito ed opportunità di commercio. Durante il regno di Carlo I° molti territori del sud America vennero conquistati in nome della corona di Spagna da Hernàn Cortès, Francisco Pizarro e Diego de Almagro, permettendo così a Siviglia di assurgere al ruolo di capitale del commercio mondiale, importanza che le rimase a lungo anche dopo l'elezione di Madrid a capitale. L'ascesa al trono di Carlo I° (1516 – 1556), futuro imperatore del Sacro Romano Impero con il nome di Carlo V°, erede della corona di Spagna e primo sovrano della dinastia degli Asburgo, l' Impero spagnolo raggiunse la sua massima potenza. Tuttavia il suo predominio europeo – sancito dalla pace di Cateau-Cambresis, in cui le venivano riconosciuti parecchi territori francesi e dei Paesi Bassi - ricevett un duro colpo sotto il figlio Filippo II° (1556 – 1598). Durante questo perioso infatto l' Invincibile Armata, il potente e temuto esercito spagnolo, fu sconfitto dagli Inglesi, e la contemporanea rivolta dei Paesi Bassi non aiutò certo la ripresa. La Spagna infatti perse il dominio dei territori settentrionali, e il declino della potenza iberica si protrasse per tutto il XVII° secolo, con costose guerre in Europa ed il susseguirsi di pestilenze ed epidemie, che decimavano popolazione e raccolti. Nel XVIII secolo, con la nuova dinastia dei Borboni, che siede tutt'oggi sul trono di Spagna, il paese iniziò a riprendersi : fiorirono le arti, la scienza e la programmazione sociale ed economica. Alla fine della guerra di Successione (1702 – 1713), iniziata con la morte di Carlo II° e conclusasi con l'ascesa al trono di Filippo V°, nipote di Luigi XIV di Francia, la Spagna perse molti possedimenti italiani, che passarono all' Austria. Dopo il governo Illuminato di Carlo III° (1759 – 1788) che cercò di modernizzare il paese e rafforzò la potenza navale, la Spagna venne occupata dalle forze francesi e, alla fine della cosiddetta guerra d' Indipendenza (1808 – 1813)venne restaurata, con Filippo VII° la dinastia dei Borboni. Nel frattempo dalle colonie sudamericane iniziarono ad arrivare segnali d'insofferenza : le colonie approfittando del periodo di instabilità interna alla Patria, si ribellarono e proclamarono al propria indipendenza. Nel 1873 venne proclamata una Repubblica federale formata da 17 stati che durò per undici anni, a cui seguirono nell'arco di poco più di trent'anni : il ritorno alla monarchia ripristinata dall'esercito, la dittaura durata sei anni di Miguel Primo de Rivera, la seconda monarchia di Alfonso XIII° ed infine, nel 1931, un nuovo regime repubblicano. Il programma di riforme sostenuto però da repubblicani e socialisti si scontrò con l'opposizione, che vincendo governò fino al 1936. La vittoria elettorale del Fronte Popolare nel 1936 provocò la ribellione delle forze conservatrici e di una parte dell'esercito guidata dal generale Francisco Franco, dando vita ad una sanguinosa guerra civile.

Con l'aiuto delle destre estremiste italiana e tedesca Franco stroncò la resistenza, si proclamò capo dello Stato ed instaurò un regime dittatoriale. Nel 1947 restaurò la monarchia, pur non dandole alcun potere e autoproclamandosi capo dello Stato a vita. Alla sua morte, nel 1975 Juan Carlos di Borbone venne incoronato Re.