Il Paraguay è soggetto ad un clima subtropicale e tropicale contemporaneamente, con estati molto calde e piovose ed inverni temperati e secchi. La temperatura media annuale si aggira sui 18°C , però normalmente esiste una grande variazione termica, anche fino a 20°C nel giro di poche ore , dovuta principalmente alla mancanza di barriere naturali che permettono la penetrazione alternata dei venti caldi equatoriali o freddi delle pianure argentine.
Un terzo del territorio è situato nella zona torrida, mentre il resto nella zona temperata, perciò le estati sono molto calde, da dicembre a febbraio la colonnina di mercurio può arrivare a 41°C con l’aria grave di umidità, al contrario l’inverno e la primavera più freschi e secchi sono gradevoli.
La posizione geografica del Paraguay attraversato dal Tropico del Capricorno implica per la pluviometria l’esistenza di due stagioni: una piovosa in primavera ed estate ed una secca in autunno ed inverno. Le precipitazioni sono per la maggior parte tempestose e violente e variano molto da una regione all’altra. La grande distanza dal mare influenza il regime delle piogge, che aumentano nella parte orientale, e diminuiscono notevolmente nelle zone più ad ovest.
Le feste religiose seguono il tradizionale calendario cristiano: Pasqua, il Lunedì di Pasqua e il Venerdì Santo le cui date variano di anno in anno; Natale, il 25 dicembre; Santo Stefano, il 26 dicembre.
Tra le feste religiose molto suggestiva anche la celebrazione in onore del patrono del Paraguai, Día de San Blas.
Tra le festività laiche annoveriamo la Festa del Lavoro, il 1° maggio; la Giornata degli Eroi Nazionali, il 1° marzo; l’Anniversario dell’Indipendenza, il1 5 magio; l’Anniversario della pace di Chaco, il 12 giugno; la Fondazione di Asunciòn, il 15 agosto; la Giornata della Costituzione, il 25 agosto; il Columbus Day, il 12 ottobre.
Il paese è tagliato dal fiume Paraguay in due regioni fisiche distinte: il Gran Chaco (o Paraguay occidentale), a ovest, e il Paraguay orientale, a est. Il Gran Chaco è parte di una vastissima pianura alluvionale – coperta da grandi distese erbose, paludi e rade foreste – che dal Paraguay si estende fino all’interno della Bolivia, dell’Argentina e del Brasile. Il Paraguay orientale è invece formato in gran parte dalla propaggine meridionale dell’altopiano brasiliano del Paraná; queste alteterre, situate a una quota compresa tra i 305 m e i 610 m, costituiscono lo spartiacque da cui scaturiscono numerosi affluenti del Paraguay e del Paraná, che insieme al Pilcomayo rappresentano i principali corsi d’acqua del paese.
Sul limite occidentale, l’altopiano digrada verso il fiume Paraguay, in una zona di fertili colline erbose, mentre a est discende verso l’alto Paraná. Nell’entroterra si trovano alcuni laghi di modeste dimensioni, tra cui l’Ypoá. Si segnalano inoltre diverse spettacolari cascate, in particolare quella di Sete Quedas sull’alto Paraná, al confine con il Brasile.
Il guaraní (plurale: guaraníes; codice ISO 4217 PYG) è la valuta del Paraguay, comunemente indicata con il simbolo ₲. Il guaraní era diviso in 100 céntimo ma, a causa dell'inflazione, il céntimo non è più in uso.
Solo il 5% della popolazione paraguaiana che è in gran parte meticcia, discendente da Spagnoli e indigeni, vive nel Chaco. Tutti gli altri vivono a oriente del fiume, dove si stendono colline e fertili pianure, praterie e fitti boschi. Sulle rive del fiume sorge Asunción, fondata dai colonizzatori spagnoli nel XVI secolo; è l'unica grande città paraguaiana, con una popolazione di circa 700.000 abitanti. Oltre che porto principale, Asunción è anche un importante scalo aereo internazionale.
La densità di popolazione stimata è solo di 12 ab/km2, una delle più basse dell'America del Sud. La popolazione si trova molto disugualmente ripartita: più del 98% dei paraguaiani risiedono nella parte orientale del paese la cui densità è di 30.04 ab/km2, mentre nell'ovest solo abita il 2%, con una densità di 0,3 ab/km2.
L'uso maggioritario del guaranì in tutta l'estensione del paese, una lingua aborigena americana, fa del Paraguay l'unico caso di questo tipo in America Latina. Le lingue nazionali sono lo spagnolo ed il guaraní, rivestendo entrambi la categoria di ufficiale. le Lingue indigene, come quelle di altre minoranze, fanno parte del patrimonio culturale della nazione. Il 49,7% paraguaiani sono bilingue guaraní-spagnolo; il 40% è monolingue in guaraní, ed il 6,5% è monolingue in spagnolo. Solo poche pubblicazioni periodiche si pubblicano in guaraní che, soprattutto, è usato come linguaggio domestico, mentre lo spagnolo è utilizzato principalmente nella vita commerciale.
Etnicamente il paese conta su una delle popolazioni più omogenee del Sudamerica: il 90.8% è composto di meticcio (di spagnoli e guaraní). Oltre a questi troviamo un 2,1% di amerindi, 1,7% di tedeschi, mentre un 4,5% è composto di altre etnie tra le quali molto numerosa risulta la comunità di origine coreana. I gruppi indigeni si spartiscono tra 17 etnie che si raggruppano in cinque famiglie linguistiche.
Il 90% della popolazione professa la religione cattolica che è l'ufficiale, benché la libertà di culto si estenda ad altre credenze. Esiste un piccolo numero di gruppi protestanti, sottolineando il gruppo evangelico dei menonitas.
La scuola elementare in Paraguay è gratuita ed obbligatoria tra i 6 ed i 15 anni di età. Nel 1950, il 34,2 percento della popolazione adulta paraguaiana era analfabeta, mentre nel 1995 il tasso di analfabetismo discese fino al 7,9% (6,8 gli uomini e 9,1 le donne). Maggiore nei centri rurali (12.4%), un pò minore nelle città, 5.8% (Asunción, 3,4%). La Costituzione garantisce che l'insegnamento si impartirà nella lingua ufficiale materna dello scolaro, benché nella pratica esistano grandi difficoltà per il compimento di tale previsione.
Per molta della popolazione rurale, che è circa il 60% del totale, la vita è assai difficile. Si tratta spesso di famiglie numerose con appezzamenti generalmente troppo piccoli e quindi improduttivi. La natalità è alta e nonostante una mortalità infantile del 30 per mille nati vivi, un'ondata di giovani sta ingrossando la popolazione, che è per il 70% inferiore ai trent'anni di età.
Capitale: ASUNCION
Popolazione: 6.000.000 circa
Superficie: 406.752 km2
Fuso orario: Fuso orario: La differenza oraria con l’Italia varia da -4 ore a -6 ore a seconda dei tempi d’introduzione dell’ora legale e/o di ristabilimento dell’ora solare in Paraguay o in Italia.
Lingue: Spagnolo e guaranì.
Religioni: la religione cattolica è predominante (90%). Presenti il protestantesimo ed in misura minore altre religioni settarie.
Moneta: Guaranì-Gs (PYG)
Prefisso per l'Italia: 00239
Prefisso dall'Italia: 00595
Scoperto da Aleixo Garcia, membro della spedizione di J. Diaz de Solis (1521-1526), percorso da S. Caboto e da D. Garcia de Moguer (1530), conquistato nel 1536 alla Spagna da Juan de Ayolas, fondatore di Asuncion (1537), e D. Martinez de Irala, fu organizzato in un solo governatorato affidato allo stesso Irala (1544-1556) e dipendente dal viceré del Perù. Negli anni seguenti proseguirono le esplorazioni e le fondazioni di nuove colonie (Santa Fé nel 1573, Villarrica).
Nel 1609 si stabilì nel Paraguay la prima di quelle famose Missioni gesuite che presto divennero un vero e proprio Stato autonomo, i cui centri (reduciones) erano basati su di una vasta proprietà pubblica e amministrati dagli stessi indigeni, sotto la guida dei gesuiti. Trasformato in gobernacion (1592), dal 1601 al 1617 il Paraguay fu retto da Hernando Arias Saavedra, che respinse gli attacchi portoghesi e cercò di migliorare le condizioni degli indigeni. Sotto il suo governo si ebbe la divisione del Paraguay dalla regione del Rio della Plata, che segnò l'inizio della storia autonoma del paese fino ad allora praticamente mescolata a quella dell' Argentina.
La nuova gobernacion prese il nome di Guwni, dipendente ancora dal viceregno del Perù, ma con la facoltà di nominarsi un governatore. Dal 1721 al 1735 divampò una grande rivolta delle popolazioni indigene, capeggiate da José de Antequera, che venne ferocemente repressa. Con decreto di Carlo III (1767) i gesuiti, osteggiati anche precedentemente dagli Spagnoli e dai paulisti (mamelucos), vennero espulsi dal Paese.
Nel 1776 il Paraguay venne a far parte del viceregno del Rio de La Plata, non risolvendo quindi il problema della sua autonomia perché, liberatosi del Perù, passò alle dipendenze di Buenos Aires. La sua situazione non cambiò neppure nel 1782 quando fu elevato a intendenza. I tentativi d'indipendenza dal dominio spagnolo iniziarono nel paese intorno al 1810 e nel 1813, dopo un' azione di sorpresa, capeggiata da P.T. Caballero contro il governatore spagnolo.
Un congresso generale di mille deputati, eletti a suffragio popolare, proclamò l'indipendenza del Paraguay eretto in repubblica. Contro il partito «portenista», favorevole al governo argentino si affermò, dal 1814 al 1840, la dittatura di G. Rodriguez Francia. Nel 1844 fu nominato presidente C. A. Lòpez, che governò fino al 1862, ispirandosi a criteri amministrativi onesti, ma lasciando sostanzialmente immutate le strutture arcaiche del paese, assai arretrato nel settore civile e culturale. In questo periodo esso aiutò attivamente gli Argentini fuorusciti e ribelli alla dittatura del Rosas; e il figlio di Lòpez, Francisco Solano, succeduto al padre, dichiarò la guerra all'Argentina (1865) al cui fianco si schierarono il Brasile e l'Uruguay. Il Paraguay subì una grave sconfitta accompagnata da torbidi interni e da persecuzioni e esecuzioni capitali.
Morto il Lopez combattendo, nel giugno del 1870 veniva firmata la pace; il paese dovette rettifìcare i confìni in favore del Brasile e dell'Argentina e potè darsi una costituzione più liberale. La lotta politica, nei decenni che conclusero l'Ottocento, si svolse con un seguito di colpi di Stato e di attentati (come quello, del 1877, di cui rimase vittima il presidente Tuan Ghi) tra il partito conservatore o «colorado» e quello liberal radicale, e mostrò chiaramente l'immaturità politica del paese e le difficoltà di una sua trasformazione in senso moderno.
Nel secondo decennio del secolo i liberali salirono al potere con il Rojas e il loro governo migliorò notevolmente la situazione economica; ma contemporaneamente cresceva la tensione con la Bolivia per la questione del Possesso del Chaco. Dopo un lungo seguito di trattative e di accordi parziali, nel 1927 cominciò tra i due paesi una guerra destinata a trascinarsi per 11 anni, nonostante l'intervento e le tregue imposte dalla Società delle Nazioni, e terminata con l'assegnazione al Paraguay della maggior parte del territorio conteso.
Durante il ventennio tra le due guerre mondiali il paese vide aumentare, al suo interno, l'influenza e il peso del capitale statunitense, mentre nel corso della seconda guerra mondiale gli U.S.A., per ragioni belliche, sostennero anche contro opposizioni e ribellioni interne, il governo dittatoriale dd generale Higinio Morinigo, che nel dopoguerra aderì alle Nazioni Unite, e riuscì a mantenere il potere fino al 1948, quando scoppiò una sanguinosa guerra civile tra i suoi fautori e i partiti di opposizione.
Nonostante una costituzione che prevede una Camera dei deputati eletti con suffragio diretto maggioritario e un presidente eletto per cinque anni con suffragio diretto e universale, la lotta politica del Paraguay è stata assai torbida e violenta. Nel 1949 la guerra civile si concludeva con la vittoria del partito conservatare; si succedeva quindi al governo una serie di presidenti, instabili e malsicuri, nonostante fossero sostenuti dall'oligarchia latifondistica che governa ormai da decenni il paese, senza apportarvi riforme in senso moderno; il presidente F. Chavez ,alleato dal 1949 al 1954 con il dittatore argentino Peran, e per questo motivo rovesciato dai militari, è stato sostituito dal generale Stroessner, riconfermato dalle elezioni del 1958, che ha instaurato un regime dittatoriale e costretto all' esilio i capi dell' opposizione; migliaia di cittadini hanno abbandonato il Paese.
Per mezzo di elezioni artificiose, ultime quelle del 1973, il generale Stroessner è ancora a capo dello stato. Dal 1954 al 1989 il presidente Alfredo Stroessner ha mantenuto il potere con l'appoggio dei militari, reprimendo ogni forma di opposizione politica, fino alla sua destituzione mediante un colpo di stato.
Provate dalle lunghe dittature, le istituzioni democratiche del Paraguay continuano a essere caratterizzate da una forte instabilità.