Il clima della Nuova Zelanda ne riflette sia la posizione geografica che la topografia. Temperato dalla latitudine e dalla vicinanza dell’Oceano, esso non conosce né il caldo soffocante né il freddo troppo rigido.
Il clima in Nuova Zelanda muta con frequenza e rapidamente. Non è raro che una giornata piovosa lasci il posto ad un cielo soleggiato o a fortissimi venti.
Il clima marittimo fa sì che il vento soffi con grande frequenza, soprattutto da ovest. La dorsale montuosa del paese, specialmente nell’Isola del Sud, crea condizioni climatiche nettamente diverse sugli opposti versanti. La costa occidentale dell’Isola del Sud è tra le regioni più piovose del mondo, mentre le coste orientali sono assai più asciutte.
Le stagioni sono all’opposto di quelle dell’emisfero Nord. Il mese più caldo è gennaio, con temperature massime che vanno in media dai 26ºC dell’estremo nord ai 19ºC dell’estremo sud. Luglio è il mese più freddo, con temperature che durante il giorno variano dai 15ºC ai 10ºC.
Nel complesso il paese riceve abbondanti piogge, anche se le precipitazioni medie annue variano sensibilmente dai 380mm delle zone più secche fino a più di 6.000mm. La neve cade solo occasionalmente nelle zone non montuose e permane di rado per più di un giorno o due alle quote basse. Nella parte settentrionale dell’Isola del Nord la neve è del tutto sconosciuta.
Le festività sono legate principalmente alla cristianità: l’Assunzione, 15 agosto; Tutti i Santi, 1° novembre; l’Immacolata Concezione, 8 dicembre; Natale, 25 dicembre; Santo Stefano, 26 dicembre; Pasqua, in una data non fissabile.
Le feste pubbliche sono: Capodanno, il 1° gennaio; la Festa del Lavoro che cade nel quarto lunedi di ottobre; la Festa Nazionale, il 6 febbraio.
La Nuova Zelanda ha una superficie di circa 270.000 kmq e una popolazione di poco superiore ai 4.000.000 di abitanti, per la maggior parte concentrati nelle grandi città come Wellington (la capitale del paese), Auckland e Christchurch. Le due isole principali che costituiscono il paese sono l’Isola del nord, quella più popolata e commerciale, e l’Isola del sud, quella in cui sono presenti le maggiori attrazioni naturalistiche del paese. Altre isole importanti sono l’Isola di Stewart e le Isole Chatman.
La Nuova Zelanda, situata agli antipodi dell’Italia, è situata circa 2.000 km a sud dell’Australia, e rappresenta la seconda isola dell’Oceania per estensione e per importanza economica. E’ bagnata a est dall’Oceano Pacifico e ad ovest dal Mar di Tasmania. Il suo territorio è estremamente vario e presenta numerose attrazioni come spiagge, foreste, montagne, vulcani, laghi e fiumi.
La principale catena montuosa è quella delle Alpi Neozelandesi, situate nell’Isola del sud, dove si trova la maggiore vetta del paese, il Monte Cook, che è alto oltre 3.700 m. Nell’Isola del nord si trovano invece numerosi geyser e vulcani ancora attivi. La Nuova Zelanda ha inoltre molti fiumi (tra cui il più lungo è il Waikato) e laghi (il maggiore è il Taupo).
La maggiore attrazione turistica del paese è rappresentata appunto dalle bellezze naturalistiche, infatti la Nuova Zelanda vanta un grande patrimonio forestale ed animale, custodito gelosamente nei numerosi parchi nazionali, come il Monte Cook National Park, aree protette e parchi marittimi.
La flora è estremamente varia e presenta molte specie autoctone come il weta gigante, il kauri , il tuatara e il kukapo, accanto a vaste foreste e ad una vasta gamma di fiori. Tra gli animali si ricordano il koala, il moa, il kiwi e i cervi, gli animali da allevamento e numerose razze di uccelli. Discorso a parte meritano gli abitanti del mare, la Nuova Zelanda ospita infatti nelle sue pescose acque numerose specie di pesci come tonni, squali, delfini e balene.
La Nuova Zelanda ha un clima caratterizzato stagioni opposte rispetto all’Italia, caratterizzate da estati calde ma non afose, sicuramente il periodo migliore per visitare il paese, ed inverni freddi e piovosi. Il clima varia inoltre in funzione della latitudine e dell’altezza, ad esempio la zona delle Alpi Neozelandesi ha inverni decisamente rigidi ed estati brevi.
Il Dollaro Neozelandese è la valuta ufficiale della Nuova Zelanda e delle Isole Cook. Venne introdotto nel 1967 per sostituire la Sterlina Neozelandese, e passare al sistema decimale. Il codice ISO 4217 è NZD viene anche abbreviato con NZ$
Il dollaro neozelandese è suddiviso in 100 cents. La valuta è disponibile in monete e banconote. Le denominazioni disponibili sono, in ordine decrescente:
Nel 2006 la popolazione era di 4.076.140 con una densità di 15 per km² ; i tre quarti della popolazione vive nell'Isola del Nord, più favorevole climaticamente.
Capitale: WELLINGTON (sita nell'isola del Nord)
Popolazione: 4.260.000
Superficie: 270.534 km² (2 Isole maggiori, Nord e Sud)
Lingua: l'inglese è la lingua principale; maori
Religione:anglicana (18,4 %), cattolica (13,8 %), presbiteriana (13,4%), metodista(3,5 %), battista (1,6 %).
Moneta: Dollaro neozelandese (NZD)
Prefisso per l'Italia: 0039
Prefisso dall'Italia: 0064
Telefonia: Telecom (G.D.M.A.), Vodafone New Zealand (G.S.M.)
L'insediamento umano in Nuova Zelanda risale a circa sette secoli fa, quando gruppi di polinesiani, probabilmente in una serie di ondate successive, vi giunsero tra il 1000 e il 1300 d.C. Nei secoli successivi, essi svilupparono una cultura propria, fino a forgiare l'attuale identità del popolo maori. La popolazione era suddivisa in sottogruppi detti hapu, a volte alleati, a volte in lotta fra loro. In epoca successiva, un nucleo di maori lasciò la Nuova Zelanda alla volta delle isole Chatham, dando così vita ad un'altra nuova cultura nota come "moriori".
I primi europei a visitare l'arcipelago furono gli olandesi della spedizione guidata da Abel Tasman nel 1642. Molti membri dell'equipaggio vennero uccisi dai maori e l'esito della spedizione fu tenuto segreto per evitare eventuali insediamenti della rivale Compagnia Inglese delle Indie Orientali. Gli europei non fecero ritorno sulle isole fino all'arrivo dell'esploratore britannico James Cook, che visitò queste terre durante il suo viaggio del 1768-71. Cook sbarcò in Nuova Zelanda nel 1769 e mappò gran parte delle coste. Dopo la spedizione di Cook, molte altre navi europee e americane sbarcarono sulle isole. Gli europei erano soliti commerciare con i nativi, cedendo cibo europeo, armi e utensili in metallo in cambio di acqua fresca e cibo locale. L'introduzione della patata e del moschetto ebbe un notevole impatto sulla società maori. In particolare, l'uso dei moschetti modificò i rapporti di forza tra le varie tribù, portando alle cosiddette "guerre del moschetto". Inoltre, a partire dagli inizi del XIX secolo, diverse missioni cristiane si stabilirono nel paese, convertendo gran parte dei maori.
Preoccupato dalle mire espansionistiche francesi e dal modo disordinato con cui i bianchi stavano colonizzando le nuove terre, il governo britannico decise di inviare in Nuova Zelanda William Hobson, al fine di reclamare la sovranità britannica e stipulare un trattato con i nativi. Fu così che dal 1788 al 1840 la Nuova Zelanda fece formalmente parte del Nuovo Galles del Sud. La vera svolta fu determinata dal Trattato di Waitangi, stipulato nella Bay of Islands il 6 febbraio 1840. Malgrado le discordie e i dubbi che ancora oggi si hanno sulle versioni in lingua maori e in inglese, tale trattato è considerato l'atto costitutivo della nazione neozelandese nonché una garanzia dei diritti dei maori. In particolare, Hobson scelse inizialmente Okiato come capitale della nuova colonia, per poi trasferirsi ad Auckland nel 1841.
A partire dal 1840 consistenti ondate di coloni europei giunsero in Nuova Zelanda. I maori, inizialmente, si mostrarono desiderosi di commerciare con i bianchi (da loro chiamati pakeha) e, proprio grazie a questo tipo di attività, diverse tribù riuscirono ad arricchirsi. La situazione cominciò però a peggiorare quando, di fronte alla crescita degli insediamenti dei bianchi (stimolata dalla scoperta dell'oro, avvenuta nel 1861), i maori cominciarono a temere di perdere il controllo della loro terra. Tali contrasti portarono alle cosiddette guerre maori, combattute tra negli anni '60 e '70 dell'Ottocento e che causarono ai maori la perdita della gran parte delle loro terre.
Nel 1854 venne insediato il primo parlamento neozelandese, cosa che rappresentò il primo passo verso l'autonomia del paese (tant'è che ormai, verso la fine del secolo, la Nuova Zelanda poteva dirsi completamente autonoma dalla madrepatria). Nel frattempo, nel 1863, il primo ministro Alfred Domett fece sì che la capitale venisse trasferita in una località sullo stretto di Cook, probabilmente al fine di impedire che l'Isola del Sud diventasse una colonia separata. Alcuni commissari australiani -scelti per la loro neutralità- candidarono a questo ruolo Wellington, grazie alla sua posizione centrale e al suo porto. Fu così che il parlamento vi si insediò ufficialmente nel 1865.
Nel 1893 la Nuova Zelanda si distinse quale primo paese al mondo a riconoscere il diritto di voto alle donne. Sempre in quel periodo, si ebbero diverse nazionalizzazioni e l'istituzione della pensione di vecchiaia: provvedimenti, questi, che diedero alla Nuova Zelanda una delle più avanzate legislazioni sociali del tempo.
Il 26 settembre 1907 la Nuova Zelanda acquisì lo status di dominion, per poi diventare completamente indipendente nel 1947, anno in cui venne ratificato lo Statuto di Westminster del 1931 (va però detto che già da molto tempo la Gran Bretagna aveva cessato di esercitare un ruolo attivo nel governo dell'ormai ex-colonia). Visti i legami con la Gran Bretagna, l'economia neozelandese sperimentò notevoli difficoltà durante la Grande Depressione. Ciò portò alla formazione del primo governo laburista, il quale optò per la creazione di un vasto welfare state e di una economia orientata al protezionismo. Va inoltre aggiunto che la Nuova Zelanda, vista la forte impronta lasciata dai coloni europei, si dimostrò sempre un membro fedele dell'Impero britannico. Contingenti neozelandesi combatterono durante la seconda guerra boera e durante le due guerre mondiali; il governo neozelandese, infine, appoggiò quello britannico durante la crisi di Suez. In particolare, la partecipazione alla prima guerra mondiale valse al paese il mandato sulle Samoa occidentali e su Nauru. La Nuova Zelanda partecipò, inoltre, alla Guerra di Corea del 1950-1953, tra le forze ONU ed entrò, nel 1955, nell'Organizzazione del Sud-Est Asiatico. Nel 1961, vennero accolte le richieste di indipendenza delle isole Samoa occidentali. Nel 1965 le truppe neozelandesi furono inviate in appoggio al governo del Vietnam del sud, durante la Guerra del Vietnam.
Da punto di vista economico, il periodo successivo alla seconda guerra mondiale fu di grande prosperità per la Nuova Zelanda; proprio in quel momento, tuttavia, cominciarono a manifestarsi alcune pressanti questioni sociali. In primo luogo, i maori inziarono a trasferirsi nelle città in cerca di occupazione. Nel frattempo, gli stessi maori cominciarono a sperimentare un risveglio della loro cultura e a protestare sostenendo il mancato rispetto del Trattato di Waitangi. Nel 1975 si istituì un tribunale per indagare sulle presunte infrazioni del trattato. Nel frattempo i tradizionali legami economici con la Gran Bretagna cominciarono ad allentarsi a causa dell'ingresso di quest'ultima nella Comunità Economica Europea. Numerosi cambiamenti economici e sociali si verificarono nel corso degli anni '80 durante il quarto governo laburista della storia del paese, soprattutto grazie all'allora ministro delle Finanze Roger Douglas (tant'è che solitamente le trasformazioni di quel periodo sono note come "Rogernomics").