Il clima è inadatto all'agricoltura, che pure potrebbe trovare condizioni favorevoli nei terreni vulcanici così fertili. Relativamente alla latitudine (63-66° N) e nonostante le sue penisole settentrionali sfiorino il circolo polare artico, il clima dell’Islanda è relativamente mite anche per l’influenza di parte delle correnti calde nord-atlantiche. L’estate è molto breve con massime a Reykjavík sui 13° e minime sui 7° a luglio. Il record caldo della capitale è 24,5°, mentre quello assoluto islandese 30,5° (piuttosto alto, ma si deve tener conto del calore cittadino, che, anche in centri abitati spaziosi come quelli dell'isola, si tiene almeno sui 2-3°). In genere nei giorni più caldi si superano di poco 20° ed è considerata già una notevole ondata di caldo, mentre la notte è rarissimo non scendere sotto i 10° e nei giorni più freddi capitano gelate. All’interno e a nordovest, a causa di una maggiore influenza della corrente fredda proveniente dalla Groenlandia, il clima è molto più rigido e manca una vera e propria estate. I ghiacciai occupano l'11% dell'isola e si trovano anche ad altitudini collinari (lingue si spingono quasi fino al mare, anche a 50 m s.l.m) e in zone ombreggiate gelo e neve rimangono tutto l'anno. Le piogge ammontano a circa 1 000 - 2 000 mm annui lungo le coste meridionali e orientali, a 870 mm a Reykjavík e a 300-400 mm a nord. Le nevicate possono accadere anche a inizio giugno e fine agosto nell'entroterra. In inverno le temperature non scendono di molto sotto lo 0 e complessivamente la temperatura sulle coste meridionali è paragonabile a New York o a Vienna, molto al di sotto in latitudine. Nonostante ciò, le gelate sono molto frequenti e le escursioni termiche ridotte. Nella costa meridionale, l'arcipelago di Vestmannaeyjar è la zona con il clima più marcatamente oceanico: in inverno la temperatura minima media è di -1°, mentre la massima non sale oltre i 2°; molto frequenti le giornate di forte vento con nevischio: la neve cade spesso, ma generalmente non ci sono grandi accumuli (non oltre i 15-20 cm). L'estate è paragonabile al nostro mese di novembre, estremamente piovosa e fresca.
Le festività religiose seguono il tradizionale calendario cristiano: l’Assunzione, 15 agosto; Tutti i Santi, 1° novembre; l’Immacolata Concezione, 8 dicembre; Natale, 25 dicembre; Santo Stefano, 26 dicembre ; Venerdì Santo, Pasqua, Lunedì di Pasqua, Pentecoste, le cui date variano di anno in anno.
Tra le feste laiche segnaliamo la Festa dell'Indipendenza, il 17 giugno, celebrata con fastosi festeggiamenti che invadono ogni angolo delle strade; la Festa dei Marinai, o Sjómannadagurinn, la prima settimana di giugno; Sumardagurinn Fyrsti, il terzo giovedì di aprile, una festività simile al Carnevale che preannuncia l'arrivo dell'estate; la Festa del Lavoro, il 1° maggio; la Festa dei Commessi e degli Impiegati, la prima settimana di agosto.
L'Islanda è situata sulla frattura geologica del medio atlantico. Vi si trovano parecchi vulcani attivi, soprattutto l'Hekla e circa il 10% della superficie islandese è ricoperta da ghiacciai. L'isola ha parecchi geyser (che è una parola islandese) e un'ampia disponibilità di energia geotermica fa sì che buona parte della popolazione abbia acqua calda e riscaldamento a basso costo, nonché energia elettrica prodotta dalle centrali geotermiche. Alcuni litorali dell'isola sono formati da fiordi. È sempre sui litorali che si trova la maggior parte delle località abitate. Le principali città sono la capitale Reykjavík, Keflavík (ove si trova l'aeroporto) e Akureyri. L'isola di Grímsey situata sul circolo polare artico è la località abitata più settentrionale d'Islanda.
Contrariamente alla Groenlandia, l'Islanda è considerata normalmente facente parte dell'Europa e non dell'America settentrionale. È la diciottesima isola più grande al mondo e la seconda d'Europa dopo la Gran Bretagna e prima dell'Irlanda.
È interessante notare come l'Islanda, intesa come isola e non come Stato, è tutta situata, anche se di pochissimo, a sud del Circolo Polare. Nel punto a nord est, il capo di Rifstangi, il Circolo Polare dista appena tre chilometri. Nessun punto della superficie dell'isola supera questo famoso parallelo, che delimita da sud la Calotta Polare artica. Solo l'isolotto di Grímsey, e nella parte nord (perciò per pochi chilometri) viene tagliato dal parallelo del Circolo. Dal Circolo Polare in poi, andando a nord, - oppure rimanendo sotto il circolo polare, ma recandosi su una collina sufficientemente elevata (anche di cento metri) - si può ammirare lo spettacolo del sole di mezzanotte. Proprio sul Circolo, solo un giorno all'anno, quello del solstizio d'estate, il 21 giugno; mentre man mano che si sale verso nord il periodo aumenta, con il massimo di sei mesi proprio sull'esatto Polo Nord.
Corona Islandese o Króna è il nome della valuta utilizzata in Islanda. La forma plurale è krónur. Il codice ISO 4217 è ISK.
La Corona Islandese divenne una valuta distinta dalla Corona Scandinava in seguito alla dissoluzione dell'Unione Monetaria Scandinava, avvenuta all'inizio della Prima Guerra Mondiale e con la conquista dell'indipendenza dalla Danimarca nel 1918. Dal 1961 la circolazione della Corona Islandese è controllata dalla Seðlabanki Íslands, la Banca Centrale d'Islanda. Nel 1980 la Corona Islandese è stata rivalutata, col tasso di 100 vecchie krónur per una nuova Króna. La Corona Islandese è composta da 100 aurar (singolare eyrir), ma in pratica, monete con valore inferiore a 1 Króna non sono in circolazione da molti anni.
Nel 2003, le seguenti banconote e monete (emesse dal 1980) hanno corso legale:
In pratica, le banconote da 100 krónur o inferiori, e le monete inferiori a 1 króna sono fuori circolazione.
Nel settembre 2002 il primo ministro islandese ha firmato due leggi che prevedono che tutti gli importi delle transazioni finanziarie ed economiche non devono riportare frazioni di Corona e che tutte le monete con valore inferiore a 1 króna devono essere ritirate dalla circolazione. Dall'1 ottobre 2003, le banche islandesi non accettano più le monete da 5, 10 e 50 aurar.
Gli abitanti dell’Islanda sono circa 280.000 (la metà di quelli della sola Genova!) con la densità più bassa d’Europa (2,7 abitanti per kmq). La popolazione è prevalentemente urbana: il 38% vive nella capitale e il 58% nell'area di Reykjavík. Reykjavík, la capitale, è il principale centro di vita culturale islandese ed è perfettamente ed armoniosamente inserita nella natura del paese.
Capitale: REYKJAVIK
Popolazione: 316.252 (1 aprile 2008)
Superficie: 103.000 km2
Fuso orario: -1h rispetto all'Italia, -2h quando in Italia vige l'ora legale.
Lingue: islandese. Molto diffuso l'inglese.
Religioni: Luteranesimo (Religione di Stato). Esistono altre comunità religiose, tra cui quella cattolica.
Moneta: Corona islandese (ISK)
Prefisso per l'Italia: 0039
Prefisso dall'Italia: 00354 più il numero dell'utente (sette cifre)
Telefonia: per la telefonia cellulare è in vigore il sistema GSM che, tramite quattro operatori, copre la maggior parte del paese e tutte le aree con almeno 200 abitanti.
L'Islanda è, in termini geologici, un'isola giovane. Iniziò a formarsi circa 20 milioni di anni fa a causa di una serie di eruzioni vulcaniche sulla dorsale medio atlantica. La roccia più antica trovata in Islanda ha un età di 16 milioni di anni. Il punto caldo dell'Islanda è in parte responsabile della formazione e della sopravvivenza dell'isola.
L'Islanda rimase per molto tempo una delle più grandi isole del mondo non abitate dall'uomo. Si è pensato che la terra chiamata Thule dal mercante greco Pitea fosse l'Islanda, ma l'Islanda sembra molto differente da Thule, che Pitea descrive come un paese agricolo con latte, miele e frutti. La data esatta in cui gli uomini scoprirono l'isola è incerta. Monete Romane coniate nel III secolo d.C. sono state trovate in Islanda, ma non si sa se vi furono portate in quell'epoca o più tardi da colonizzatori vichinghi, essendo rimaste in circolazione per secoli.
Esistono alcune prove lettararie che i monaci irlandesi si erano insediati in Islanda prima dell'arrivo dei normanni. Comunque, non esistono prove archeologiche a sostegno di tali insediamenti. Lo studioso del XII secolo Ari Þorgilsson scrisse nel suo libro, Íslendingabók, che piccole campane, ccorrispondenti a quelle usate dai monaci irlandesi, vennero trovate dai colonizzatori. Nessuno di questi manufatti è stato comunque scoperto dagli archeologi. All'epoca in cui fu scritto il Landnámabók (Libro della colonizzazione) (all'inizio del XII secolo) alcuni islandesi sostenevano di discendere dal re irlandese Kjarvalr Írakonungr.