Informazioni Generali

CLIMA

Il clima è subtropicale, più temperato di altre isole caraibiche. Tra il ventesimo parallelo di latitudine nord e il Tropico del Cancro, battuta dagli Alisei di nordest a Cuba si contano 330 giorni di sole l’anno con una temperatura media annuale di 24,5 gradi C con un’umidità dell’81 per cento.
Si distinguono due stagioni: l’estate da maggio a ottobre calda e umida (si registrano temperature di 29-30 gradi C di giorno e 21-24 gradi C di notte) con piogge anche violente ma di breve durata e l’inverno da novembre ad aprile più secca e fresca, (periodo in cui la temperatura oscilla tra i 27 e i 29 gradi C di giorno e tra i 18 e i 21 gradi C nella notte). Il termometro a gennaio, che è il mese più freddo, segna mediamente i 20 gradi C.
Come tutte le isole caraibiche Cuba è a rischio uragani nel periodo che va da giugno a novembre. Ottobre è il periodo in cui si registra il maggior numero di uragani.

FESTIVITA'

Nonostante il Paese sia soggetto ad un regime politico comunista la pratica delle religioni è ammessa: la gran parte della popolazione celebra le festività del tradizionale calendario cristiano come il Natale e Pasqua (retaggio della colonizzazione spagnola dell’isola).

Tra le feste pubbliche annoveriamo il 1° gennaio, Festa della liberazione; il 1° maggio, Festa del lavoro; il 25 e 27 luglio, Celebrazione della rivolta nazionale; il 10 ottobre, Festa della cultura cubana; il Giorno dei Martiri della Rivoluzione, il 30 luglio; l’Anniversario della morte di Che Guevara nel 1967, l’8 ottobre.

FUSO ed ALTRE NOTIZIE

nome Corrente = Cuba
nome Completo = Cuba
nome Ufficiale = República de Cuba
motto = Patria y Libertad
lingua = lingua spagnola
capitale = L'Avana
capitale Abitanti = 2.100.000
governo = Stato socialista
presidente =Raul Castro
superficieTotale = 100.860
popolazioneTotale = 11.184.023
continente = America del Nord
valuta = Peso cubano, Peso cubano convertibile
inno = La Bayamesa
Prefisso tel = +53
Festa nazionale: 26 luglio

GEOGRAFIA

Cuba non è solamente un’isola, ma anche un arcipelago che comprende quasi 4200 isole e isolette dette cayos che circondano l’isola principale. È situata nella parte settentrionale del vasto arcipelago dei Caraibi ed è la sua isola più grande. A nord si trovano gli Stati Uniti, separati da Cuba dallo Stretto di Florida largo solo 180 km e l’Oceano Atlantico Settentrionale. A ovest si trova il Canale dello Yucatán che la separa dal continente centro-americano, a sud il Mar dei Caraibi e ad est il canale Sopravento che la separa da Haiti. La Repubblica occupa l'intera isola, e le varie isolette circostanti, come l'Isola della Gioventù (Isla de la Juventud), con l'eccezione della Baia di Guantanamo, una base navale che è stata data in "prestito" agli Stati Uniti nel 1903.

MONETA

La moneta ufficiale cubana è il peso cubano. Circola anche il Peso Convertibile (CUC), equivalente a 1,08 dollaro USA, utilizzato per pagare tutta una serie di prodotti e servizi, tra i quali quelli turistici. Praticamente gli stranieri possono solamente utilizzare il Peso Cubano per acquistare prodotti agricoli nei mercati ortofrutticoli e pochi  altri generi, soprattutto fuori dalle grandi città. I prezzi nelle  installazioni turistiche sono fissati in CUC. Il dollaro USA non circola più nel Paese da inizio 2005 e deve essere per forza cambiato in una Banca o una Casa de Cambio dove però è soggetto ad una tassa aggiuntiva di cambio del 20% quindi non se ne  consiglia il cambio.   L'Euro circola in Varadero, Cayo Largo, Cayo Coco e Cayo Guillermo, Santa Lucia (Camagüey),  Covarrubias (Las Tunas), e nelle spiagge di Holguin (Guardalavaca) Don Lino, Esmeralda e Pesquero.  È possibile acquistare i  CUC negli aeroporti, banche e  hotel e nelle città anche negli Uffici di Cambio chiamati CADECA.    
Si accettano carte di credito Cabal, Transcard, Visa e MasterCad purché non siano stati emesse da banche statunitensi o loro filiali.  Questo perchè, a conseguenza dell'Embargo praticato dagli Stati Uniti, le banche non autorizzerebbero la transazione o in caso ciò avvenisse, sicuramente non la pagherebbero.   

 

POPOLAZIONE

I due terzi dei Cubani vivono in città. Circa la metà della popolazione cubana è mulatta, incrocio tra gli Europei e i discendenti degli schiavi africani. Gli altri discendono da immigrati spagnoli e c'è anche una piccola minoranza cinese.

Lingua ufficiale, lo spagnolo; religione più diffusa (40%), la cattolica; sono praticati riti afrocaraibici. La natura allegra e spensierata dei cubani ha fatto nascere dagli inizi del secolo XIX i balli più popolari e conosciuti latinoamericani nel mondo, che a partire dal son cubano arrivano oggi alla famosa salsa.

Il cubano, un popolo che è la sintesi di varie razze e culture, ha un incantesimo molto particolare dal che è impossibile resistere. Allegro, loquace e con gran senso dell'umorismo, è essenzialmente amichevole e solidale, servizievole con tutti, e molto particolarmente con chi visita il suo paese.

Amico della barzelletta, la risata germoglia in forma franca ed esplosiva. Appassionato con le sue idee e convinzioni, gli piace il dibattito. Popolo ospitale come ci sono pochi, ai cubani piace discorrere coi suoi visitatori, è per ciò che le porte delle sue case sono sempre aperte. Il cubano ha fatto della parola benvenuto qualcosa di più che una semplice formula di saluto. Questa parola si iscrive nel vocabolario d'ogni cubano con mille accezioni quotidiane e si concreta continuamente in un'ospitalità spontanea, gentile ed amichevole che fa più caldo l'ambiente dell'Isola.

Questo ricco miscuglio di indio, spagnolo ed africano, che per secoli popolò a Cuba, ha fuso una nazionalità cubana con caratteristiche ineguagliabilmente proprie.

STORIA

Il periodo precolombiano e la dominazione spagnola

L’isola di Cuba era stata abitata da popolazioni amerindie note come Taino, Ciboney e Guanajatabey i cui antenati arrivarono dall'America meridionale diversi secoli prima. Il nome Cuba deriva dalla parola Taino cubanacán, che significa un luogo centrale.
La prima documentazione storica su Cuba risale al 24 ottobre 1492 quando Colombo avvistò l’isola durante il suo primo viaggio di esplorazione e ne rivendicò il dominio a nome della Spagna. Gli Spagnoli, così come fecero nel resto delle colonie americane, oppressero e schiavizzarono i circa 100.000 indigeni dell’isola, che nell’arco di un secolo vennero quasi tutti sterminati dalle malattie, dal lavoro forzato e dai genocidi. In seguito gli occupanti introdussero nell’isola schiavi africani i quali arrivarono presto a essere una larga parte degli abitanti.
A poco a poco cominciò a crearsi nella borghesia cubana l’insofferenza verso il governo spagnolo e il desiderio di una maggiore autonomia; si ebbero così alla fine del 1800 le due cosiddette guerre d’indipendenza che furono insurrezioni popolari armate. Nella seconda morì in combattimento il "padre della patria" José Martì.

L'indipendenza e il protettorato statunitense

Il processo di Indipendenza dalla Spagna avvenne quando gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Spagna e occuparono l'isola, insediando un governo d'occupazione. L'indipendenza fu riconosciuta nel 1902 ma la drastica riduzione della sovranità nazionale rendeva in realtà Cuba un protettorato degli Stati Uniti. Agli inizi del XX secolo gli USA intervennero pesantemente e in più occasioni per condizionare l'azione del governo cubano e i primi presidenti che si successero al potere non riuscirono ad evitare l'ingerenza statunitense in campo economico e ignorarono le richieste del movimento sindacale e studentesco in campo sociale.
Il 4 settembre 1933 il diffuso malcontento fra i soldati e i sottufficiali nei confronti dei superiori portò alla cosiddetta "rivoluzione dei sergenti" che produsse la cacciata dei vertici militari e la loro sostituzione con i sottufficiali. Il sergente Fulgencio Batista approfittando della situazione divenne capo di stato maggiore dell'esercito. Intanto i movimenti e i partiti di sinistra appoggiarono il golpe militare, favorirono l'assunzione del potere da parte di Ramon Grau San Martin che, divenuto Presidente il 10 settembre 1933, si adoperò contro il monopolio nordamericano che controllava la distribuzione di elettricità e gas, e decise diverse misure di carattere sociale. Gli statunitensi, allarmati e sollecitati dalle classi tradizionalmente di potere, cercarono di porre rimedio favorendo il golpe militare di Fulgencio Batista che il 15 gennaio 1934 rovesciò il governo di Grau. Batista, assumendo la presidenza diretta o mediante presidenti da lui condizionati, rimase dominatore della politica cubana fino al 1944 e con provvedimenti demagogici guadagnò anche il favore delle classi popolari.
Alle elezioni del 1952 Batista tornò protagonista perché, prospettandosi la vittoria elettorale di un candidato sgradito ai grandi capitali, prese il potere con un colpo di stato, appoggiato delle grandi compagnie dello zucchero e immediatamente legittimato dagli Stati Uniti. Con la garanzia del suo arricchimento personale svendette il 90% delle miniere di nichel e delle proprietà terriere, l’80% dei servizi pubblici, il 50% delle ferrovie a ditte americane, Cuba divenne la capitale del gioco d’azzardo e della prostituzione, ospitando anche esponenti della mafia americana che si impadronirono di alberghi, case da gioco e di prostituzione, sfruttando il turismo statunitense.

La rivoluzione e il periodo castrista

 

Bandiere cubane

Dopo un tentativo di insurrezione fallito e un periodo di reclusione, l'avvocato Fidel Castro riorganizzò dal Messico la lotta contro la dittatura insieme ad alcuni volontari, tra cui il medico argentino Ernesto Guevara. La rivoluzione iniziò con la spedizione di 82 persone che, sbarcate sull'isola, affrontarono l'esercito e ripiegarono sui monti della Sierra Maestra per un periodo iniziale di lotta durante il quale cercarono ed ottennero il consenso tra la popolazione. Questo permise la costituzione di un piccolo esercito popolare che affrontò quello nazionale attraversando tutta l'isola, fino alla decisiva battaglia di Santa Clara, il 30 dicembre del 1958. La notte di capodanno del 1959 Batista si dette alla fuga trafugando denaro delle riserve nazionali; il 1 gennaio 1959 le colonne ribelli si diressero alla capitale senza incontrare alcuna resistenza e l'8 gennaio Fidel Castro e i barbudos, entrarono trionfanti all'Avana.
Le relazioni diplomatiche fra il regime di Castro e gli Stati Uniti furono da sempre molto conflittuali. Castro proclamò la rivoluzione sociale e si occupò subito della riforma agraria espropriando i latifondi e riunendo in cooperative le piccole aziende. L'industria venne nazionalizzata, privando così le imprese statunitensi della proprietà delle raffinerie di zucchero. Gli USA reagirono, il 16 aprile 1961 quando il presidente Kennedy appoggiò uno sbarco armato degli esuli cubani sulle coste della Baia dei Porci per cercare di organizzare la controrivoluzione. Il fallimento di questo tentativo provocò però, tra l'altro, l'avvicinamento politico del regime all’URSS. Il 25 aprile 1961 gli Stati Uniti decretarono inoltre un embargo totale verso Cuba spingendo di fatto Cuba ad entrare in un periodo di pesante dipendenza economica dall'Unione Sovietica. L'anno successivo, in piena Guerra fredda, la presenza di un Paese socialista a poca distanza dai confini della principale potenza capitalista produsse la cosiddetta crisi di Cuba.
Il crollo del regime moscovita nei primi anni '90 per Cuba ha determinato una grave crisi economica, ribattezzata Periodo especial, che ha richiesto grandissimi sforzi per essere superata.