Nella parte settentrionale del paese il clima è subtropicale mentre a sud è clima temperato |temperato offrendo condizioni meteorologiche simili a quelle di Italia e Spagna. La temperatura media annua è pari a
Le precipitazioni sono distribuite nell'anno e vanno da una media di 1000 mm/anno fino ai 1400 mm/anno nella parte settentrionale del paese. Il semestre invernale è solitamente più asciutto di quello estivo, il mese più piovoso è marzo.
In inverno sono frequenti intensi venti freddi da sud-ovest, chiamati Pamperos, che colpiscono l'area costiera.
Le feste religiose seguono il tradizionale calendario cristiano: Pasqua, il Lunedì di Pasqua e il Venerdì Santo le cui date variano di anno in anno; Natale, il 25 dicembre; Santo Stefano, il 26 dicembre.Particolari festeggiamenti sono previsti soprattutto per
L'Uruguay è il secondo stato più piccolo dell'America meridionale (dopo il Suriname), ha una superficie di 177.000 km² (dei quali circa 2.600 sono acque interne). A nord confina per
Lo sviluppo costiero è pari a
Il territorio dell'Uruguay è situato in una fascia di transizione dalla pampa argentina alle parti collinari del Brasile meridionale. Gran parte del paese si trova su un vasto bassopiano con rare formazioni collinari che difficilmente arrivano ai
A occidente, lungo il corso dell'Uruguay vi sono ampie paludi spesso allagate dalle piene del fiume.
Nella parte sudorientale della costa vi è una stretta pianura costiera pianeggiante, sabbiosa e caratterizzata da lagune mentre la costa affacciata sul Rio de
Il punto più elevato del paese è il Cerro Catedral (
Idrografia
L'Uruguay è un paese ricco di acqua. I suoi confini a est, a sud e a ovest sono delimitati da importanti fiumi o tratti di mare.
I sistemi fluviali del paese sono essenzialmente tre,
i fiumi che scorrono verso ovest alimentano il Río Uruguay che delimita il confine con l'Argentina, le rive del fiume Uruguay sono caratterizzate da pianure periodicamente interessate da disastrose inondazioni. Il più importante fra i suoi affluenti è il Río Negro che attraversa l'intero paese da nordest ad ovest prima di sfociare nel Río Uruguay, uno sbarramento sul suo corso, presso Paso de los Toros ha creato un bacino artificiale, l'Embalse del Río Negro che è il più grande lago artificiale del Sudamerica. L'affluente principale del Río Negro è il Río Yí.
i fiumi che scorrono verso est fluiscono nell'Atlantico o nelle lagune, hanno generalmente una profondità ridotta e una portata variabile. Molti sfociano nelle lagune della pianura litoranea, la più grande fra queste,
i fiumi diretti a sud sfociano nel Río de
Peso è il nome della valuta dell'Uruguay già dal 1835. La valuta attuale, nota come peso uruguayo (codice ISO 4217: UYU) è in circolazione dal 1993 ed è suddivisa in 100 centésimos.
Il popolamento del territorio dell'attuale Uruguay procedette ad un ritmo molto lento, il paese non aveva risorse minerarie tali da attrarre i conquistadores spagnoli e l'espansione demografica iniziò solo attorno alla metà del XIX secolo, sviluppandosi ulteriormente dopo l'installazione dei primi stabilimenti per la conservazione della carne che determinarono un forte flusso di immigrazione dall'Europa. Questo tipo di immigrazione proseguì per tutta la prima metà del XX secolo, stravolgendo la composizione etnica del paese che originariamente era formata in massima parte da meticci, e in minor misura da indios e bianchi di origine iberica (chiamati criollos). Nella seconda metà del novecento si è registrato un flusso migratorio di una certa consistenza dal Brasile, dall' Argentina e, in minor misura, da altri paesi latinoamericani.
Nome completo: Uruguay
Nome ufficiale: República Oriental del Uruguay
Lingua ufficiale: spagnolo
Capitale: Montevideo (1.325.968 ab. / 2004)
Politica
Governo: Repubblica presidenziale
Presidente: Tabaré Vázquez Rosas
Capo di governo:
Indipendenza: 25 agosto 1825 dal Brasile
Ingresso nell'ONU: 18 dicembre 1945 1
Superficie
Totale: 176.220 km² km² (90º)
% delle acque: 1,5 %
Popolazione
Totale (stima lug. 2006): 3.431.932 ab. (133º)
Densità: 19 ab./km²
Geografia
Continente: America
Fuso orario: UTC -3
Economia
Valuta: Peso uruguaiano
PIL (PPA) (2005): 34.305 milioni di $ (90º)
PIL procapite (PPA) (2005): 10.720 $ (63º)
ISU (2005): 0,852 (alto) (46º)
Energia:
Varie
TLD: .uy
Prefisso tel.: +598
Sigla autom.: ROU
Inno nazionale: Orientales,
Festa nazionale: 25 agosto
Prima della colonizzazione europea, l'unica popolazione documentata che abbia abitato l'attuale Uruguay è stata quella dei Charrùas, piccola tribù spinta a sud dai Guaranì del Paraguay. La loro popolazione non superava un numero compreso tra le 5.000 e le 10.000 unità[2]. Nei luoghi abitati dai Charrùas, come a Chamangà, sono stati trovati antichi esempi di arte murale, con raffigurazioni di varia natura effettuate all'interno di caverne. Soprattutto sportivamente, sono rimasti i segni di questa antica popolazione: la nazionale di calcio dell'Uruguay è nota con il nome di Los Charrùas.
Gli spagnoli arrivarono nei territori dell'odierno Uruguay nel 1516, ma la fiera resistenza alla conquista opposta da parte della popolazione locale, insieme all'apparente assenza di oro e argento, limitò molto gli insediamenti nei secoli XVI e XVII. L'Uruguay divenne una zona di contesa tra l'Impero spagnolo e quello portoghese; nel 1603 gli spagnoli introdussero i bovini, il cui allevamento divenne una fonte di ricchezza economica molto importante[3]. Il primo insediamento permanente fu quello di Soriano, sul Rio Negro, fondato dagli spagnoli nel 1624, mentre tra il 1669 e il 1671 i portoghesi costruirono un forte a Colonia del Sacramento[4], tuttavia la colonizzazione ad opera della Spagna divenne sempre più estesa, soprattutto con l'intento di limitare l'espansione delle frontiere portoghesi del Brasile. Sempre gli spagnoli fondarono Montevideo, attuale capitale dell'Uruguay, il 24 dicembre
Lotta per l'indipendenza
Battaglia di Caseros.Nel 1811 José Gervasio Artigas, che sarebbe poi diventato l'eroe nazionale uruguaiano, organizzò una rivolta contro
Le Province Unite del Rìo de
Guerra civile (1839-1852)
La scena politica rimase divisa tra i due principali partiti del paese, i Blancos e i Colorados. Mentre i primi, guidati da Manuel Oribe, erano favorevoli al protezionismo e guardavano agli interessi delle campagne, i secondi, con a capo Fructuoso Rivera, promuovevano il business commerciale di Montevideo. I Blancos avevano tendenze conservatrici, mentre i Colorados si orientavano su tendenze più progressiste. Entrambi i partiti presero il loro nome dalle fasce che indossavano: quelle dei Colorados erano blu, ma visto che furono scolorite dal sole sostituirono questo colore con il rosso; entrambi questi partiti si associarono a bande di guerriglia della confinante Argentina. Il leader Colorado, Rivera, fu presidente dal 1830 al 1835, e gli successe il Blanco Oribe, che fu amico e sostenitore del dittatore argentino Manuel de Rosas; i Colorado invece diedero appoggio agli esiliati Unitarios, liberali e oppositori di Rosas, che trovarono quasi tutti rifugio nella capitale. Ma nel 1838 Rivera riprese il potere e contro di lui mosse Oribe, aiutato da Rosas. Il presidente Blanco aveva preso le parti del dittatore quando la marina francese aveva bloccato Buenos Aires nel 1838. Ciò spinse Colorados e Unitarios ad aizzare i francesi contro il presidente stesso, e con un'armata condotta da Rivera rovesciarono Oribe, che si rifugiò in Argentina.
Manuel OribeGli Unitarios formarono a Montevideo un governo in esilio e Rivera, con il segreto consenso dei francesi, nel 1839 dichiarò guerra a Rosas. Il conflitto sarebbe durato tredici anni e avrebbe assunto il nome di Guerra Grande. Un esercito di Unitarios nel 1840 provò ad invadere l'Argentina settentrionale partendo dall'Uruguay, ma vi riuscirono solo in parte. Nel 1842 le truppe argentine, per conto di Oribe, sopraffarono l'Uruguay e occuparono una grande parte del paese, non riuscendo però a prendere la capitale. A questo punto cominciò l'assedio di Montevideo, che durò dal 1843 al 1851: gli assediati uruguaiani chiesero aiuto agli stranieri residenti, e furono formate una legione francese ed una italiana, capitanata da Giuseppe Garibaldi, che quando scoppiò la guerra insegnava Matematica nella capitale; egli fu anche messo a capo della marina uruguaiana. Notevole fu l'opera dell'eroe dei due mondi, coinvolto in molte azioni di rilievo, specie nella Battaglia di San Antonio, che gli procurò internazionalmente la fama di grande stratega di guerriglia.
L'assedio non ebbe effetto fin quando Rosas non interferì con le rotte di navigazione sul fiume Plate. Ma quando nel
Guerra della Triplice Alleanza
Venancio Flores.Purtroppo la pace non durò molto, e tra i due partiti nacque nuovamente un conflitto. Gli scontri cominciarono nel 1855, ma si giunse al culmine nella Guerra della Triplice Alleanza, chiamata così per la coalizione formata da Argentina, Brasile e Uruguay contro il Paraguay. Nel 1863, il capo Colorado Venancio Flores organizzò una rivolta armata contro il presidente Bernardo Prudencio Berro, Blanco. Il generale dei Colorados vinse in diverse occasioni, anche grazie al prezioso supporto di Brasile e Argentina, che lo aiutarono con truppe e armi. Berro strinse quindi un'alleanza con il leader del Paraguay Francìsco Solano Lopez. Nel 1864 il governo di Berro fu destituito con l'aiuto del Brasile, e Lopez utilizzò questo come pretesto per dichiarare guerra all'Uruguay. Il risultato fu appunto
Entrambi i partiti erano esausti, e decisero nel 1870 di trovare un accordo sulle sfere di influenza da adottare. I Colorados avrebbero ottenuto il controllo di Montevideo e della regione costiera, mentre i Blancos avrebbero governato sulle zone interne e agricole. Questi ultimi furono risarciti di mezzo milione di dollari per il colpo di stato del 1863. Ma le ostilità politiche, seppur in forma molto più ridotta, non cessarono.
Evoluzioni interne ed economiche dopo il 1890
Dopo
Ventesimo secolo
José Batlle y OrdóñezJosé Batlle y Ordóñez, presidente dal 1903 al 1907, e di nuovo dal 1911 al 1915, pose le basi per lo sviluppo politico moderno dell' Uruguay. Ordóñez diede vita a estese riforme politiche, economiche e sociali, come un programma per il welfare e una maggiore partecipazione del governo in diversi aspetti dell'economia. Alcune di queste sue riforme furono continuate dai suoi successori. Si aprì per l'Uruguay una nuova era: importantissime furono alcune leggi di questo periodo, come l'abolizione della pena di morte e l'introduzione del divorzio.
Il 1919 fu un anno fondamentale per lo stato, poiché, dopo quasi 90 anni, fu cambiata la costituzione del 1830. La nuova costituzione, scritta nel 1916, sanciva una separazione completa tra Stato e Chiesa. Ancora oggi,
Negli ultimi anni cinquanta, però, incominciarono a sorgere dei problemi economici, in parte anche a causa della diminuzione generale della domanda per il lavoro nel mercato mondiale dei prodotti agricoli. Inflazione e disoccupazione aumentarono fino ad assumere dimensioni preoccupanti, e le condizioni di vita dei lavoratori uruguayani si deteriorarono decisamente. Questa crisi dell'economia portò a scontri e guerriglie urbane, guidate dal movimento di estrema sinistra dei Tupamaros. Nel 1965 la svalutazione monetaria causò proteste e agitazioni, ma il tutto fu sedato dal governo dei blancos. Il seguente governo colorado, condotto da Óscar Diego Gestido, cercò di migliorare la situazione economica ponendo un freno all'inflazione, ma senza successo; dopo la morte di Gestido nel 1967 cominciò il governo di Jorge Pacheco Areco, che suscitò dure proteste a causa del suo orientamento molto conservatore.
La crisi generale dello stato si fece sempre più preoccupante: con misure varie il governo Areco provò a limitare le azioni di rivolta, specie quelle dei Tupamaros, tuttavia gli scontri e le violenze non parvero cessare. Nel 1971 andò al governo un colorado, Juan Maria Bordaberry, deciso a fermare i Tupamaros. Per far questo dovette contare sull'esercito e per reprimere le rivolte si ricorse nel
Negli anni della giunta militare molti furono i migranti, il cui numero col tempo aumentò in modo impressionante. Gli uruguayani incominciarono a cercare asilo politico in vari paesi del mondo. Nel 1981 Gregorio Álvarez salì alla presidenza, ma anche questo cambio non determinò una ripresa del regime, sempre più pericolante: e nel 1984, dopo una protesta generale durata 24 ore, i militari annunciarono il ritorno del potere ai civili.
Il ritorno alla democrazia
Per quello stesso anno si indissero elezioni nazionali, vinte dal candidato dei Colorados Julio María Sanguinetti, presidente dal 1985 al 1990. Il suo governo fu di unità nazionale e volto alla ricostruzione del paese. La presidenza Sanguinetti promosse importanti riforme economiche e consolidò il processo di democratizzazione dell'Uruguay, ma non mancarono delle ombre: il presidente fece approvare l'amnistia per le violazioni dei diritti umani perpetrate dai militari durante la dittatura. Questo provocò una frattura con la sinistra, che propose di cancellare l'amnistia. Le riforme di Sanguinetti stabilizzarono l'economia, che cominciò a crescere. Le elezioni del 1989 furono vinte dai Blancos, che rimasero alla presidenza fino al 1995 con il loro candidato Luis Alberto Lacalle, sotto il quale l'economia crebbe a ritmo accelerato ma con l'opposizione da parte della popolazione riguardo alcune misure di privatizzazione. E così nel 1995 Sanguinetti uscì vincitore alle urne. Il suo secondo mandato agì soprattutto su temi delicati come la sicurezza sociale, l'istruzione e il sistema elettorale, insieme al miglioramento della qualità della vita e delle condizioni economiche.
Le elezioni del 1999 sancirono nuovamente la vittoria dei Colorados, uniti ai Blancos, portando alla presidenza il candidato Jorge Batlle; uscì sconfitto Tabaré Vázquez, il candidato del Fronte ampio, la coalizione di sinistra. Tuttavia questo nuovo mandato fu caratterizzato da recessione economica incertezza sul futuro. Inoltre, l'alleanza con i Blancos mostrò ben presto segni di cedimento. Alle ultime elezioni del 2004 il Fronte ampio è riuscito per la prima volta a vincere, e Vázquez è diventato presidente. Il nuovo governo è impegnato nel risolvere i problemi economici del paese, ed è intenzionato a non seguire più la linea dell'impunità verso gli esponenti della dittatura militare, come fatto dai governi precedenti. Ne è una dimostrazione l'arresto di Gregorio Álvarez, incriminato per la sparizione di trenta oppositori politici, uccisi nel 1978, quando era comandante in capo dell'esercito.