CLIMA
In Russia, il clima è abbastanza rigido, con scarsa umidità. L’inverno è molto lungo e freddo e l’estate piuttosto breve e abbastanza calda. D’inverno i caldi venti del Pacifico non influiscono sulle regioni più interne, ma le temperature basse e l’alta pressione caratterizzano la Siberia. D’estate prevale bassa pressione, l’aria calda e umida arriva fino alla Siberia Centrale. Le precipitazioni d’estate possono provocare delle conseguenze spiacevoli all’agricoltura; però in media sono abbastanza scarse. D’inverno, la zona più fredda della Russia è la Siberia Orientale; qui le temperature arrivano fino ai –48,9°C e lungo le coste artiche e pacifiche la temperatura raggiunge i –50°C per i forti venti. A Mosca d’inverno, la temperatura si abbassa fino ai –9,4°C, mentre d’estate è di 18,9°C.
FESTIVITA'
Le celebrazioni russe sono legate alla religione ortodossa e cattolica.
Le festività religiose che seguono il calendario cristiano sono: l’Assunzione, 15 agosto; Tutti i Santi, 1° novembre; l’Immacolata Concezione, 8 dicembre; Natale, 25 dicembre; Santo Stefano, 26 dicembre ; Venerdì Santo, Pasqua, Lunedì di Pasqua, Pentecoste, le cui date variano di anno in anno.
Le festività religiose ortodosse sono il Natale ortodosso, il 7 gennaio, e la Pasqua ortodossa, la cui data varia di anno in anno.
Tra le festività pubbliche annoveriamo la Festa del lavoro e della Primavera, il 1° e il 2 maggio; la Festa della Vittoria della Grande Guerra Patriottica 1941-1945, il 9 maggio; la Festa dell’Indipendenza, il 12 giugno; la Giornata della solidarietà, il 7 novembre.
GEOGRAFIA
La Federazione Russa si estende su gran parte dell'area settentrionale del supercontinente eurasiatico e per questo motivo conosce una grande varietà di paesaggi e climi.
Territorio
Il territorio russo è generalmente monotono, essendo costituito per la quasi totalità da vastissime pianure e da rilievi molto deboli; zone montuose accidentate si estendono, in pratica, solo ai confini dello spazio russo, presso i confini meridionali (catena del Caucaso, monti dell'Altaj) e nell'estremo oriente, che è anzi una zona molto accidentata dal punto di vista geologico. Ovunque, escluse le estreme zone meridionali, sono ben visibili i segni del glacialismo, che è stato uno dei più potenti fattori di costruzione del territorio russo attuale.
La quasi totalità della parte europea, così come la Siberia occidentale, è costituita da pianure; sono separate, a mò di asse di simmetria, dalla catena montuosa degli Urali. Mentre la parte europea (chiamata Bassopiano Sarmatico) è spesso interrotta da modestissimi rilievi (Rialto Centrale Russo, Alture di Mosca, Alture del Volga fra i maggiori), la pianura della Siberia occidentale è una zona piatta in modo formidabile, fatto questo che origina enormi problemi di drenaggio delle acque (che pure, per le caratteristiche climatiche, non sono abbondanti).
La Siberia centrale coincide praticamente con lo sterminato altopiano omonimo, che, pur con quote modeste (culmina a 1.700 metri al suo estremo nord) si estende su quasi quattro milioni di chilometri quadrati. La Siberia orientale e l'estremo Oriente russo sono zone invece prevalentemente montuose, generalmente molto accidentate, che possono raggiungere quote notevoli (si sfiorano i 5.000 metri nelle massime cime della Kamčatka). L'estremo oriente, in particolare, si trova sul confine fra la placca eurasiatica e quella nordamericana (nella zona dei monti Čerskij e dei monti di Verchojansk) e fra quella eurasiatica e quella pacifica, che va in subduzione al di sotto della prima originando catene montuose (Catena Centrale e Orientale della Kamčatka, monti dei Coriacchi) e archi insulari (isole Curili).
Le coste si estendono per varie decine di migliaia di chilometri e sono prevalentemente basse tranne che in alcune zone rivolte all'oceano Pacifico. Numerosi sono i bacini marini che bagnano le coste: ad ovest la Russia si affaccia per un breve tratto sul mar Baltico, mentre ad est il Pacifico forma i vasti bacini del mare di Ochotsk e del mare di Bering; la lunga fascia costiera artica si articola in grosse penisole piuttosto tozze (fra le maggiori quella del Tajmyr, di Gyda, Jamal) che formano i bacini del mar Bianco, mare di Kara, mare di Laptev, mare della Siberia Orientale.
Le principali isole sono la Novaja Zemlja, la Terra di Francesco Giuseppe, le Isole della Nuova Siberia, Wrangel e, sul lato pacifico, le Isole Curili e Sachalin.
MONETA
Il rublo russo (russo рубль - rubl'; plurale рубли́ - rublì) è il nome della valuta della Federazione Russa e delle auto-proclamate repubbliche di Abkhazia e Ossezia del Sud. . Un rublo è diviso in 100 copechi (o copeche) (копе́йка). Il codice ISO 4217 per il rublo è RUB. Il codice precedente, RUR, si riferisce alla valuta di prima del 1998 (1 RUB = 1000 RUR).
Una moneta con lo stesso nome è stata anche la valuta dell'Unione Sovietica prima del suo dissolvimento e dell'Impero russo.
Attualmente non esiste un simbolo ufficiale per il rublo[1], anche se R[2][3] e руб sono usate normalmente.
"РР" (in cirillico "RR") ed una "R" con due tratti orizzontali che attraversano in alto (simile al simbolo del peso filippino) sono stati entrambi proposti come possibili[4].
Secondo la versione più popolare la parola "rublo" deriveda dal verbo russo рубить, (rubit'), che significa tagliare. Storicamente un "rublo" era un pezzo di un dato peso tagliato da un lingotto d'argento (grivna), da cui il nome.
In russo, è noto un nome popolare per "rublo", celkovyj (intero), che è una riduzione di "celkovyj rubl' ", cioè un rublo intero, non tagliato. La pratica di tagliare le monete di metallo prezioso era storicamente diffusa in tutto il mondo. Un piccolo pezzo veniva tagliato da una moneta da parte del proprietario prima che la moneta fosse nuovamente ceduta come se fosse del valore pieno. Dopo un po' di tempo le monete diventavano ovviamente più piccole, ma legalmente avevano ancora il valore nominale pieno. Così l'aggettivo intero era necessario per distinguere le monete non tagliate.
La parola copeco/kopejka deriva dal russo kop'jo (копьё) – una lancia. Le prime monete da un copeco avevano lo stemma di Mosca con San Giorgio che trafiggeva il drago con una lancia.
Nel tempo la quantità di metallo prezioso in un rublo è variato. Con la riforma valutaria del 1704, Pietro I standardizzò la moneta da un rublo a 28 grammi di argento. Mentre le monete da un rublo erano principalmente d'argento, a volte furono coniate in oro ed alcune monete, nel diciannovesimo secolo, erano di platino. Il rublo d'oro introdotto nel 1897 era uguale a 0,774235 g di oro. Il rublo sovietico del 1961 era formalmente uguale a 0,987412 g di oro, ma lo scambio con l'oro non fu mai a disposizione per il grande pubblico. I rubli non sono più collegati ad una parità aurea gold standard.
Le monete da 10 rubli sono talvolta informalmente chiamate červonec (черво́нец), poco diffusa mentre lo è di più la banconota con lo stesso valore. In precedenza c'è stata una moneta in oro da 3 rubli.
La carta-moneta russa è attualmente stampata alla azienda di stato Goznak a Mosca, che è stata organizzata il 6 giugno del 1919 ed ha continuato a funzionare da allora. Le monete sono coniate alla zecca Monetnyj Dvor, che si trova nella Fortezza di Pietro e Paolo a San Pietroburgo ed è in funzione dal 1724, ed a Mosca.
Nel novembre del 2004, le autorità di Dimitrovgrad, nell'Oblast' di Ul'janovsk, hanno eretto un monumento di cinque metri al rublo
POPOLAZIONE
La popolazione della Russia è di circa 148.249.000 di abitanti. La maggior parte delle persone si trova nella Russia Europea; soprattutto nelle zone agricole, più fertili, nei centri minerarie e industriali. Dopo la Seconda Guerra Mondiale ci sono state delle grandi migrazioni verso la Siberia Meridionale e la Russia Estremo Orientale. La Russia è abitata da numerose etnie, ma quelli che prevalgono sono i russi.
SCHEDA
Nome completo: Federazione Russa
Nome ufficiale: Российская Федерация
Lingua ufficiale: russo
Capitale: Mosca (14.415.000 ab. / 2005)
Politica
Governo: Repubblica semipresidenziale federale
Presidente: Dmitrij Medvedev
Primo Ministro: Vladimir Putin
Indipendenza: Dall'URSS, 1 gennaio 1992
Ingresso nell'ONU: 24 ottobre 1945 1
Superficie
Totale: 17.075.400 km² (1º)
% delle acque: 0,5 %
Popolazione
Totale (2006): 146.400.000 ab. (8º)
Densità: 8,3 ab./km²
Geografia
Continente: Europa, Asia
Fuso orario: UTC da +2 a +12
Economia
Valuta: Rublo russo
PIL (PPA) (2006): 1.738.981 milioni di $ (10º)
PIL procapite (PPA) (2007): 13.210 $ (62º)
ISU (2005): 0,802 (alto) (67º)
Energia: ? kW/ab.
Varie
TLD: .ru
Prefisso tel.: +7
Sigla autom.: RUS
Inno nazionale: Inno della Federazione Russa
Festa nazionale: 8 maggio
STORIA
Nei secoli precedenti la nascita di Cristo le vaste terre della Russia meridionale erano abitate da popoli indoeuropei (di cui erano probabilmente la terra d'origine) come gli Sciti, a cui si avvicenderanno i Sarmati e, nell'alto Medioevo, gli slavi; nell'area che poi diventerà il centro del futuro stato russo, vale a dire il bacino di Mosca, per lungo tempo prima del X secolo dimorarono genti di ceppo finnico o lituano
Tra il III e il VI secolo dell'era cristiana, le steppe subirono, a ondate successive, le invasioni di popoli nomadi, guidate da tribù bellicose che si dirigevano verso l'Europa occidentale. Fu il caso, ad esempio, degli Unni e degli Avari. Un popolo turco, i Cazari, governò la Russia meridionale durante l'VIII secolo; furono preziosi alleati dell'Impero Bizantino e condussero diverse guerre contro i califfati arabi.
Dal VII secolo, gli Slavi costituirono la maggioranza della popolazione nella Russia occidentale e pian piano assimilarono le preesistenti tribù ugro-finniche, come i Merja, i Muromi e i Mesceri. A metà del IX secolo un gruppo originario dalla Scandinavia, i Variaghi, assunse il ruolo di élite dominante nella capitale slava di Novgorod. Anche se l'elemento etnico dei Variaghi si confuse abbastanza presto nella maggioritaria popolazione slava, la dinastia da loro espressa rimase al potere diversi secoli, durante i quali si affiliò alla Chiesa ortodossa di Bisanzio. La capitale venne trasferita a Kiev nell'882.
In questo periodo, il termine "Rhos" o "Rus'" iniziò ad essere riferito ai variaghi e, in seguito, anche agli slavi che popolavano la regione. Tra il X e l'XI secolo la Rus' di Kiev divenne lo stato più grande d'Europa ed uno dei più prosperi, grazie alla sua posizione commerciale tra Europa ed Asia. L'apertura di nuove vie commerciali con l'Oriente al tempo delle Crociate contribuì al declino e alla frammentazione dello stato di Kiev nel corso del XII secolo, aggravatasi dopo la morte, nel 1132, del figlio di Vladimiro II Monomaco.
Nei secoli XI e XII, le sempre più frequenti incursioni di tribù turche, come i Kipciak e i Peceneghi, portarono le popolazioni slave del sud a spostarsi verso le regioni del nord, note come Zales'e. Gli stati di Novgorod e Vladimir-Suzdal emersero come eredi della Rus' di Kiev nei territori settentrionali, mentre il medio corso del Volga finì sotto il controllo dello stato islamico del Volga Bulgaro.
Come molte altre regioni dell'Eurasia, questi territori vennero invasi dai Mongoli, che nel 1240 distrussero Kiev. Conosciuti più tardi con il nome di Tartari, i Mongoli avrebbero governato le zone meridionali e centrali dell'odierna Russia per circa tre secoli, tempo durante il quale i vari potentati locali sarebbero stati dipendenti del loro Khanato dell'Orda d'Oro. I territori delle odierne Ucraina e Bielorussia furono inclusi nel Gran ducato di Lituania e nella Polonia, fattore che differenziò ucraini e bielorussi dalle altre popolazioni russe.
Come nei Balcani e in Asia Minore, il lungo governo dei nomadi avrebbe ritardato lo sviluppo economico e sociale del paese. Peraltro, Novgorod e Pskov riuscirono a ritagliarsi un certo grado di autonomia, che li preservò da molti problemi e molte atrocità del periodo. Nel XIII secolo, il signore di Novgorod Aleksandr Nevskij respinse gli svedesi e i cavalieri teutonici che cercavano di colonizzare la regione.
Con Ivan I (1332 - 1341) il Granducato di Mosca si avviò a divenire il più importante principato russo. Lo stato russo incentrato su Mosca, contrariamente all'Impero Bizantino, sua fonte d'ispirazione politica e religiosa, fu in grado di sopravvivere e di organizzare una propria riscossa, riuscendo infine a sottomettere i suoi nemici e ad occupare i loro territori. Dopo la Caduta di Costantinopoli nel 1453, la Russia moscovita rimase l'unico stato cristiano sulla frontiera orientale dell'Europa, tanto che rivendicò, in qualità di Terza Roma, l'eredità dell'Impero Romano d'Oriente.
Ancora sotto il dominio dei mongoli e con il loro assenso, il Ducato di Mosca iniziò ad affermare la sua influenza sulla Russia occidentale all'inizio del XIV secolo. Assistita dalla Chiesa ortodossa russa e dalla rinascita spirituale portata da San Sergio di Radonež, nel 1380 la Moscovia sconfisse i tatari nella Battaglia di Kulikovo.
All'inizio del XVI secolo, lo stato moscovita riuscì a riprendere tutti i territori russi persi a seguito delle invasioni dei Tartari. Nel contempo, si riuscì pure a proteggere le regioni ai confini meridionali dagli attacchi portati dai Tartari della Crimea e dalle altre popolazioni turche. I nobili, a cui era concessa una tenuta dai sovrani, furono obbligati a servire nell'esercito. Il sistema delle concessioni diventò una delle basi dell'esercito nobiliare a cavallo.
Nel 1547 Ivan IV (detto il Terribile, 1533-1584) venne incoronato primo Zar di Russia. La parola zar deriva dal latino Caesar, cognomen di Gaio Giulio Cesare che aveva finito per indicare il "capo" per antonomasia. Durante il proprio lungo regno, Ivan occupò Kazan' ed Astrachan' lungo il Volga e trasformò la Russia in uno stato multietnico. Ridusse il potere dei boiari, ossia i signori feudali, dando inizio ad uno stato autocratico. Alla sua morte seguì un periodo di turbolenze dovute ai tentativi dei boiari di recuperare il potere perduto ed anche all'ingerenza polacca.
Prima della fine del secolo, i cosacchi russi avevano stabilito i primi insediamenti nella Siberia occidentale. A metà del XVII secolo esistevano insediamenti russi nella Siberia orientale, nella Čukotka, lungo il fiume Amur, sulla costa del Pacifico. Lo stretto tra il Nord America e l'Asia fu scoperto da Bering, un esploratore russo nel 1648.
Pietro il Grande, sul trono dal 1682 al 1725, sconfisse la Svezia nella Grande guerra del nord, costringendola a cedere Ingria, Estonia e Livonia; proprio in Ingria venne fondata una nuova capitale, San Pietroburgo. Pietro riuscì ad importare cultura e nuove idee dall'Europa occidentale, riuscendo a modernizzare un paese seriamente arretrato, in cui l'istituto feudale della servitù della gleba era ancora vivo e vitale.
Sotto il regno degli Zar della dinastia Romanov, la Russia divenne una delle maggiori potenze europee, conosciuta come Russia Imperiale, ammodernata e sempre più espansa verso est, a partire dal XVIII secolo.
L'inizio del XX secolo vide però una diminuzione dell'importanza della Russia; montava lo scontento nella popolazione, a causa delle dure condizioni di vita in uno Stato che conservava ancora aspetti totalitari e che era uscito sconfitto dalle vicende della prima guerra mondiale.
Tutti questi eventi precipitarono drammaticamente nel 1917 quando la rivoluzione di febbraio, d'ispirazione borghese, spazzò via il regime zarista di Nicola II e la seguente Rivoluzione d'Ottobre portò al potere il partito bolscevico sotto la guida di Vladimir Ulianov detto Lenin.
Gli anni che seguirono, fino al 1922, videro lo scontro tra l'esercito sovietico, la cosiddetta Armata Rossa, organizzato e comandato da Lev Trockij ed i vari eserciti che si rifacevano al potere zarista, le Armate Bianche. Nel 1922 venne fondata l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (abbreviata in URSS), di cui entrò a far parte anche la Repubblica Russa.
Lenin soffrì per una serie di infarti, che portarono alla sua morte nel 1924. Dopo una breve lotta per il potere, la guida dell'Unione Sovietica venne consolidata nelle mani del dittatore Josif Dzugasvili, detto Stalin. Il regno brutale di Stalin costò milioni di vittime, tra le quali oppositori politici, noti o sospettati, e ufficiali militari che vennero giustiziati o esiliati in Siberia durante le Grandi Purghe Staliniane degli anni trenta.
A seguito della vittoria Sovietica sulla Germania Nazista, durante la seconda guerra mondiale, l'Unione Sovietica si sarebbe sviluppata in una delle due potenze dominanti della Guerra Fredda, fungendo da principale avversario ideologico degli Stati Uniti. Le due nazioni ingaggiarono una lunga lotta geopolitica per il controllo dei cuori e delle menti del Terzo Mondo a partire dalla Crisi di Suez del 1956. I sovietici crearono il Patto di Varsavia per opporsi alla NATO, e le due parti si imbarcarono in una lunga e costosa corsa per accumulare il maggior numero possibile di armi nucleari.
Nel 1962 con la crisi dei missili di Cuba, il leader sovietico Nikita Khruščёv quasi fece scoppiare una guerra con gli Stati Uniti, quando fece posizionare delle armi atomiche offensive a Cuba. I sovietici diedero anche il via alla corsa allo spazio lanciando lo Sputnik 1, il primo satellite a orbitare attorno alla Terra, e rendendo il colonnello Jurij Gagarin, il primo uomo a viaggiare nello spazio.
Alla fine degli anni ottanta, il leader sovietico Mikhail Gorbačëv introdusse delle riforme come la glasnost e la perestroika, ma queste misure non furono in grado di prevenire il collasso dell'Unione Sovietica, dopo un fallito colpo di stato militare nel 1991.
La RSFS Russa dichiarò la sua indipendenza il 24 agosto dello stesso anno, come Federazione Russa. In quanto principale erede dell'Unione Sovietica, ha da allora cercato di mantenere la sua influenza globale, ma è stata ostacolata da difficoltà economiche.