Informazioni Generali

CLIMA

Il clima nella fascia costiera è caldo-umido a Nord e diventa arido verso Sud. L'Ecuador, data la posizione sulla linea equatoriale, è caratterizzato dall'alternarsi di una stagione secca con una piovosa e da grandi escursione termiche tra il giorno e la notte, specie ad alta quota. Nella regione della Sierra la stagione fredda delle piogge va da Novembre ad Aprile; la costa del Pacifico ha la stagione secca tra giugno e novembre, e le temperature oscillano tra i 23° e i 36°.
La regione amazzonica ha durante tutto l'anno clima caldo con un aumento del tasso di umidità nei periodi piovosi ( tra gennaio e settembre).
Clima migliore per i viaggi
L'Ecuador può essere visitato tutto l'anno, durante la stagione delle piogge potrebbero esserci difficoltà nei trasferimenti data la condizione delle vie di comunicazione. La costa è preferibile da maggio a dicembre, gli altipiani da agosto a febbraio, mentre l'Amazzonia, sempre piovosa, presenta un clima migliore tra ottobre e dicembre.

FESTIVITA'

La maggior parte delle ricorrenze tradizionali si svolge in primavera ed estate.
Il Carnevale si tiene tra febbraio e marzo: la sua principale caratteristica è rappresentata da vere e proprie battaglie con lanci d'acqua (in località come Ambato questo è proibito ed è sostituito da una festa della frutta e dei fiori corredata da balli folcloristici).
La Settimana Santa inizia con la domenica delle Palme, durante la quale si comprano fronde di palma intrecciate e portate in chiesa. Il Giovedì Santo vede invece le famiglie impegnate in una sorta di commemorazione ai defunti. Il Venerdì Santo è caratterizzato da spettacolari processioni i cui partecipanti ripercorrono le tappe della via Crucis. Altra ricorrenza cattolica particolarmente sentita è quella del Corpus Domini: si tiene nella prima metà del mese di giugno in particolar modo nelle province di Cotopaxi e Tungurahua. In quest'occasione si possono ammirare esibizioni di danzatori in costume e processioni lungo le strade.
Nella valle di Otavalo, il 24 giugno ricorre il Giorno di San Giovanni Battista: vede protagonisti soprattutto gli uomini e si protrae per tutta la settimana con balli e la tradizionale battaglia in cui si lanciano pietre presso la cappella di San Juan, situata ad ovest della Carrettiera Panamericana rispetto alla città di Otavalo. La battaglia, che spesso provoca feriti, è interpretata come un'offerta o un sacrificio della Madre Terra dopo la mietitura.
Nella provincia d'Imbabura il 29 giugno si tiene la Festa di Pietro e Paolo: la notte del 28 giugno si accendono nelle strade dei falò che, secondo un'usanza indigena e spagnola, le giovani donne che desiderano avere figli devono saltare. Nelle province meridionali, in particolar modo a Ch'ambo e Pumallacta nel Chimborazo, si celebra la Festa della Vergine del Carmen, il 16 luglio. A Chambo, il santuario dedicato alla Vergin de la Fuente del Crmelo de Catequilla è visitato da indigeni provenienti da tutta la provincia del Chimborazo che, per l'occasione, indossano i loro abiti tradizionali più belli.
Altre feste di particolare rilievo quella della Vergine della Mercé che si tiene a Latacunga nel Cotopaxi il 24 settembre e il giorno dei Santi e dei Morti, celebrato coma da noi il 1 e 2 novembre e caratterizzato dalla sistemazione di cibo e bevande nei sepolcri affinché i defunti possano nutrirsi nella vita ultraterrena.
Infine il Natale: qui è ancora una festa profondamente religiosa, lo scambio di doni e la tradizione dell'albero di Natale sono fortemente sentiti. In più prendono luogo festeggiamenti emozionanti come la processione della statua del bambino Gesù verso la chiesa locale.
Per quanto riguarda i giorni di festa Nazionale possiamo ricordare: 1 Gennaio (Capodanno); 1 Maggio (Festa del Lavoro); 24 Maggio ( Anniversario della Battaglia del Pinchincha che commemora la decisiva battaglia contro gli spagnoli del 1822 per il conseguimento dell'Indipendenza); 24 Luglio (Anniversario della nascita di Simon Bolivar); 25 Luglio (Fondazione di Guayaquil); 10 Agosto (Festa dell'Indipendenza di Quito); 12 Ottobre(Scoperta dell'America); 6 Dicembre (Fondazione di Quito).

GEOGRAFIA

L'Ecuador è un paese dell'America meridionale posto tra la Colombia ed il Perù e l'Oceano pacifico. È attraversato dall'equatore, da cui il nome.

La superficie del paese è di 283.560 km² di cui 276.840 km² di terra e 6.720 km² di acqua. Ha 2.010 km di frontiera: con il Perù (1.420 km) a sud e ad est e con la Colombia (590 km) al nord. Ad ovest vi sono 2.237 km di coste sull'oceano Pacifico.

L'altezza varia dal livello del mare e fino ai 6.267 m del monte Chimborazo.

 

MONETA

La moneta ufficiale dell’Ecuador è il dollaro americano (USD) che, dal marzo del 2000, ha soppiantato la moneta tradizionale, il sucre. Sono state coniate monete da 1,5,10,25,50 cent, identiche nella forma, nelle dimensioni e nel colore alle loro equivalenti negli Stati Uniti, ma con le immagini di personaggi celebri dell’Ecuador al posto dei presidenti americani. Le monete americane ed ecuadoriane sono intercambiabili.

POPOLAZIONE

Nell'Ecuador il 47% della popolazione vive sulla regione montuosa ("Sierra") e il 49% sulla regione costiera; il resto della popolazione si divide tra la regione amazzonica e le Isole Galapagos. La popolazione dell'Ecuador è composta di un 65% meticci, 25% indigeni, 3% neri e 7% discendenti da spagnoli. Circa il 54% vive nei centri urbani e il resto in campagna. Il 95% della popolazione professa la religione cattolica e circa 1% appartiene ad alcuna delle chiese protestanti.

La popolazione costiera è intraprendente, desiderosa di cambiamento e interessata al progresso economico. Ma quella orientali ha aspirazioni diverse. Gli abitanti della Sierra sono conservatori rispetto alla popolazione costiera e i due gruppi presentano opposti schieramenti politici.

Il problema di ogni Governo è la riconciliazione di questi opposti e la sempre più presente e attiva popolazione indigena nella vita politica del paese. La maggior parte della popolazione si è stabilita nella Sierra. La capitale, Quito, conserva l'atmosfera coloniale spagnola e i villaggi indios della campagna circostante sembrano appartenere a un'epoca ancora anteriore ma purtroppo le difficoltà in costante aumento obbligano gli indios ad abbandonare la campagna costruendo improvvisate baracche intorno a le grande città, in speciale Guayaquil.

In alcune aree dell'altipiano la vita è particolarmente dura e la mortalità infantile tra gli Indios e alta (9%). La popolazione indigena ha una partecipazione assai scarsa al potere. I meticci costituiscono ancora il gruppo privilegiato.

 

SCHEDA TECNICA

Capitale: QUITO
Popolazione: 12.156.608 (ultimo censimento anno 2001)
Superficie: 283.560  km2
Fuso orario: -6h rispetto all'Italia; -7h quando in Italia vige l'ora legale.
Lingue: Spagnolo
Religione: Cattolica
Moneta: la moneta locale è il Sucre  (ECS) ma di fatto in tutto il Paese viene utilizzato il Dollaro USA.
Prefisso dall'Italia:
00593
Prefisso per l'Italia:0039

STORIA

La storia pre-incaica dell'Ecuador è persa in un intrico nebuloso di tempo e leggenda e le prime notizie storiche non risalgono che all'XI secolo d.C. è convinzione generale che il continente sudamericano fosse già stato raggiunto da nomadi asiatici intorno al 12.000 a.C. e che a tali popolazioni si fossero successivamente aggiunti colonizzatori polinesiani. Secoli di espansioni tribali, guerre e alleanze diedero origine alla stirpe relativamente stabile dei Duchicela, che governò il paese in modo più o meno pacifico per circa 150 anni fino all'arrivo degli Incas, nel 1450 d.C.
Malgrado la fiera resistenza, con l'aiuto di valenti condottieri e di un'abile politica matrimoniale, i conquistatori inca ottennero presto il controllo della regione. Le guerre per l'eredità del nuovo regno inca indebolirono e divisero la regione proprio al momento dell'arrivo degli invasori spagnoli.
I primi spagnoli approdarono nell'Ecuador settentrionale nel 1526. Pizarro giunse nel paese nel 1532 diffondendo il terrore tra gli indios con i cavalli, le armature e le armi dei suoi conquistadores. Il capo degli Incas, Atahualpa, fu catturato, tenuto in ostaggio, "processato" e giustiziato e l'impero inca fu definitivamente distrutto. Quito resistette per due anni, ma alla fine fu rasa al suolo dal generale di Atahualpa, RumiÑahui, che preferì distruggerla piuttosto che consegnarla intatta agli invasori spagnoli. La città fu rifondata nel dicembre del 1534. Oggi in Ecuador è rimasto solo un sito inca intatto: Ingapirca, a nord di Cuenca.
Gli indios non intrapresero mai rivolte degne di nota, sebbene sotto il dominio spagnolo la vita fosse orribile. La Spagna governò la colonia da Lima, in Perú, fino al 1739, quando il vicerÉ si trasferì in Colombia. L'economia del paese era ampiamente rurale e conservatrice e la regione era disseminata di ampie tenute per l'allevamento di bestiame e la coltivazione di banane (per la quale si ricorreva al lavoro forzato).
Allo sviluppo di una classe media creola si accompagnarono svariati tentativi di liberare l'Ecuador dal dominio spagnolo. L'indipendenza fu infine raggiunta da Simón Bolívar nel 1822 e una piena sovranità costituzionale venne ottenuta nel 1830. Da allora la storia interna del paese è stata contrassegnata da fiere rivalità e da occasionali episodi di guerra aperta tra i conservatori appoggiati dalla Chiesa, con base a Quito, e i liberali e i socialisti di Guayaquil.
Negli ultimi cento anni gli assassinii e l'instabilità politica sono stati motivo di interventi militari sempre più frequenti e nel XX secolo sono stati più gli anni di regime militare che quelli di governo civile. Nel 1941 lo stato confinante del Perú ha invaso l'Ecuador conquistando gran parte del suo bacino amazzonico. La 'nuova' frontiera tra i due paesi, concordata e stabilita con il trattato di Rio de Janeiro nel 1942, venne finalmente riconosciuta da entrambi gli stati con il trattato del 1998; le controversie sono cessate definitivamente perchÉ sia l'Ecuador sia il Perú vogliono attirare nuovi potenziali investitori, i quali, si sa, tendono a escludere dai loro interessi le zone a rischio.
Nonostante le rivalità interne, i contrasti per i confini e il succedersi di sei presidenti in meno di sei anni, la vita in Ecuador è rimasta abbastanza tranquilla fino alla fine del millennio. Nel tentativo di frenare la svalutazione della moneta nazionale, il sucre, che ha perso il 75% del proprio valore in meno di un anno, il presidente Jamil Mahuad rese noto di voler "dollarizzare" l'economia, sostituendo il sucre con il dollaro americano e stabilendo 25.000 sucre per dollaro. Migliaia di contestatori, tra cui molti leader locali, professandosi contrari alla politica economica neoliberale, occuparono gli edifici governativi di Quito, costringendo Mahuad a dimettersi.
Sebbene non molto esperto in campo politico ma considerato uno fra i pochi politici onesti in un paese dove la corruzione è la norma, il vicepresidente di Mahuad, Gustavo Noboa, assunse la presidenza del paese dopo il colpo di stato del gennaio 2002, dichiarando di voler combattere la corruzione politica. Nuove elezioni svoltesi a fine novembre 2002 hanno decretato la vittoria del colonnello Lucio GutiÉrrez, protagonista del colpo di stato che il 21 gennaio 2000 aveva rovesciato Jamil Mahuad.
Per i viaggiatori, questa instabilità politica comporta vantaggi e svantaggi. I primi consistono in un cambio vantaggioso; i secondi sono visibili durante le manifestazioni di protesta, quando cioè le vie di comunicazione vengono talvolta chiuse e s'interrompe il traffico su strada; di solito non si verificano atti di violenza. Comunque, in presenza di questi inconvenienti, i viaggiatori con un budget ridotto dovranno prevedere dei giorni in più per il loro itinerario.
I progressi dell'economia e il calo dell'inflazione producono benefici che sono tuttavia indeboliti dalla corruzione ormai cronica: secondo la Camera di Commercio di Quito il paese perde ogni anno l'11,2% del prodotto interno lordo.
Dopo aver tentato nel gennaio del 2000 un colpo di stato, esauritosi in poche ore, l'ex colonnello Lucio Gutierrez ha vinto le presidenziali del novembre 2002, con il 56,14 per cento dei voti, battendo Alvaro Noboa, populista di destra e l'uomo più ricco del paese. La Confederazione delle nazionalità indie dell'Ecuador ha espresso ottimismo e speranza non solo per gli indios ma per tutti i diseredati. Il paese, tuttavia, soffre di una pesantissima crisi economica e il Fondo Monetario Internazionale non concederà crediti se non verrà messo freno alla spesa pubblica e alla corruzione.
Il 23 marzo 2003, a Milano è stato firmato un accordo che annulla parte del debito dell'Ecuador nei confronti dell'Italia per riavviare il suo percorso di ricchezza.
Due anni dopo la nomina del presidente, i risultati delle elezioni nella recente tornata elettorale hanno messo in luce il calo di popolarità di GutiÉrrez. Il tentato impeachment da parte dell'opposizione e la perdita di consenso tra il movimento indigeno, un tempo sostenitore del presidente, legittimano seri dubbi sulla possibilità da parte di GutiÉrrez di portare a termine il mandato.
Nel mese di aprile 2005 il presidente Lucio GutiÉrrez è stato destituito e ha chiesto asilo politico al Brasile. In sella al governo dal 20 aprile, Alfredo Palacio ha varato un pacchetto di riforme per ridistribuire i proventi del petrolio in favore della spesa sociale, invece di destinarli alla copertura del debito. Il provvedimento ha riscosso il consenso della piazza.
Nel 2007 alla presidenza del paese è stato eletto Rafael Correa.