Informazioni Generali

CLIMA

In Ucraina il clima è di tipo temperato continentale nell'interno e mediterraneo nella costa meridionale della Crimea: lungo il Mar Nero l' inverno è relativamente mite mentre nelle zone interne le temperature di gennaio sono molto più basse. Le precipitazioni annuali variano notevolmente da zona a zona: mentre in Ucraina occidentale cadono 1.200 mm di pioggia l'anno, in Crimea questo valore si riduce ad appena 400 mm.

FESTIVITA'

Gli Ucraini festeggiano il Natale secondo il calendario e i riti ortodossi, il 7 gennaio.
La Pasqua, Pashka, è la festa religiosa più sentita dal popolo e anch'essa viene celebrata secondo la religione ortodossa con la messa di mezzanotte seguita da una processione presso le chiese di tutti i villaggi del Paese.
La Giornata dell'Indipendenza, celebrata il 24 agosto in tutte le città ucraine.

GEOGRAFIA

L'Ucraina, con isuoi 603.700 km² di estensione è la seconda nazione più grande d'Europa, dopo la Russia europea e prima della Francia metropolitana. Il confine dell'Ucraina con gli altri stati è lungo 4558 km, suddivisi fra Bielorussia (891 km), Ungheria (103 km), Moldavia (939 km), Polonia (428 km), Romania (169 km a sud, 362 ad ovest), Russia (1576 km) e Slovacchia (90 km), oltre ai 2872 km di costa marittima.

Il paesaggio ucraino consiste prevalentemente di fertili pianure o steppe attraversate da diversi fiumi, tra cui il Dnepr (Dnipro), il Donec, il Nistro (Dnister), e il Bug meridionale che vanno a gettarsi nel Mar Nero e nel più piccolo Mar d'Azov. Nella parte sudoccidentale il delta del Danubio costituisce il confine con la Romania. Le poche catene montuose presenti sono le propaggini dei Carpazi, ad ovest, (la cui cima più alta è il Hoverla (Goverla) con 2061 m e le montagne della penisola di Crimea.

Le città più importanti sono: Kiev (2,643,000 ab., in italiano spesso Kiev), Charkiv (1,455,000, in italiano spesso Karkov), Dnipropetrovs'k (1,049,000), Donec'k (1,016,000 ), Odessa (Odesa; 1,013,000), Zaporižžja (900,000), Leopoli (L'viv; 830,000), Kryvyj Rih (717,000).

Secondo le stime del 1887 dei geografi austro-ungarici, la città ucraina di Rachiv (di coordinate 48°45′N 18°55′E / 48.75, 18.917) sarebbe il Centro geografico dell'Europa; vi sono altri luoghi considerati centro del continente, a seconda degli studiosi e dei metodi di misurazione utilizzati.

MONETA

La grivnia (o anche hryvnia, dall'inglese) (in ucraino гривня, hryvnja, plurale: гривні, hryvni, genitivo plurale: гривень, hryven') è la moneta ufficiale dell'Ucraina dal 1996, quando ha rimpiazzato il karbovanec', la valuta temporanea usata dopo che l'Ucraina uscì dall'Unione Sovietica e dalla zona monetaria del rublo.

La parola è traslitterata correttamente hryvnja (e non hryvna — errore in ucraino dove questa parola significa un adorno, errore che proviene dal russo): quest'ultima parola ha altro senso in ucraino). A volte appare la grafia pronunciabile in italiano, grivnia. La hryvnja è suddivisa in 100 копійкі kopijki (singolare копійка, kopijka, genitivo plurale копійок, kopijok (usato con i numerali più grandi di 5), che in italiano dovrebbe essere copechi, tradotto dal russo).

Il simbolo del grivnia è una lettera corsiva ucraina, l'acca (He), con 2 linee orizzontali che rappresentano la stabilità come per l'euro. In ucraino hryvnia è abbreviato con "грн." (hrn.). La valuta ha come codice ISO 4217 UAH o ancora 980.

POPOLAZIONE

L’Ucraina è, dopo la Russia, la nazione più popolata tra quelle nate dal crollo dell’Unione Sovietica; il paese conta infatti 46.299.862 abitanti (2007), con una densità media di 77 persone per km². Il 67% (2005) della popolazione vive in aree urbane; le regioni più densamente popolate sono quelle orientali e occidentali, mentre nella sezione centrale dell’Ucraina, fatta eccezione per l’area urbana di Kiev, il popolamento è molto più rado. Il tasso di crescita annuo, di -0,68% (2007), indica una tendenza al decremento, che riflette una situazione di incertezza del paese dopo il crollo dell’URSS e la grave crisi economica che ne è scaturita. La speranza di vita alla nascita, di 67,9 anni (2007), non è elevata. Il tasso di mortalità infantile, del 10‰, è nettamente superiore a quello dei paesi dell’Europa occidentale.

Gli ucraini costituiscono la maggioranza della popolazione (73%). Tra le minoranze vi sono russi (22%) – presenti soprattutto verso il confine orientale e in Crimea –, bielorussi (0,9%), ebrei (0,9%), moldavi (0,6%), bulgari (0,5%), polacchi (0,4%), ungheresi (0,3%) e tatari di Crimea (che subirono deportazioni durante la seconda guerra mondiale). Gli ebrei, assai numerosi prima degli anni Quaranta, si sono ridotti della metà, come risultato della Shoah e delle emigrazioni favorite dalle autorità sovietiche negli anni Ottanta. Sono numerosi, peraltro, gli ucraini che risiedono in Russia e nelle altre ex repubbliche sovietiche, ed esistono delle forti comunità anche in Europa centrale, Canada e Stati Uniti.

Una consistente comunità di origine italiana (soprattutto pugliese) si era stanziata in Crimea dalla metà dell'Ottocento: alcune migliaia di persone. Con l'avvento del comunismo alcuni rientrarono in Italia, ma rimasero circa 1200 persone che nel 1942 vennero deportate in Kazakistan. Sia durante il percorso della deportazione (con carri piombati), sia nei luoghi di arrivo perirono per malattie e stenti circa i due terzi. Circa 200 rientrarono a Kerč (Crimea) ai tempi di Kruscev. Essi e i loro discendenti si trovano ancora colà, altri sono dispersi sul territorio dell'ex Unione Sovietica.

SCHEDA TECNICA

Nome completo: Ucraina
Nome ufficiale: Україна
Ukrajina
Lingua ufficiale: ucraino, in Crimea anche il russo
Capitale: Kiev  (2.700.000 ab. / stima ufficiale 2007)
Politica
Governo: Repubblica
Presidente: Viktor Juščenko
Primo Ministro: Julija Tymošenko
Indipendenza: Dall'Unione Sovietica, 24 agosto 1991
Ingresso nell'ONU: Dal 24 ottobre 1945
Superficie
Totale: 603.700 km²  (43º)
 % delle acque: trascurabile
Popolazione
Totale (2008[1]): 46.263.079 ab.  (25º)
Densità: 78 ab./km²  
Geografia
Continente: Europa
Fuso orario: UTC +2
Economia
Valuta: Grivnia ucraina
PIL (PPA)  (2006): 365.327 milioni di $  (31º)
PIL procapite (PPA)  (2007): 8.059 $  (86º)
ISU  (2005): 0,788 (medio)  (76º)
Energia: 
Varie
TLD: .ua
Prefisso tel.: +380
Sigla autom.: UA
Inno nazionale: Šče ne vmerla Ukrajina
Festa nazionale: 24 agosto

STORIA

La storia d'Ucraina inizia dalla cultura di Trypillia (Трипільська культура) tra il 5400 e il 4000 a.C. Le città più grandi della cultura di Trypillia esistevano già più di 6000 anni fa e occupavano centinaia di ettari nella zona centrale dell'Ucraina. In queste città abitavano 10000-15000 persone. In epoca preistorica l'Ucraina appare già abitata da popolazioni di agricoltori che, grazie all'abbondanza d'acqua e al fertile terreno della regione, trovano condizioni favorevoli all'insediamento. Queste popolazioni furono soggiogate dagli Sciti, un popolo indoeuropeo seminomade originariamente stanziato a nord del Caucaso che, all'apice della sua potenza, occupò le coste del Mar Nero e la valle del fiume Dnipro tra il VII e il VI secolo AC. Contemporaneamente la regione venne colonizzata dal mare da migranti Greci, che fondarono diverse colonie lungo la costa. L'interazione tra gli Sciti e i Greci delle colonie produsse una cultura propria con caratteristiche originali rispetto a quelle dei popoli confinanti. Nei lunghi secoli di vicinanza diverse comunità scite divennero in parte ellenizzate, e costruirono a loro volta delle città-stato improntate al modello greco.

Nel II secolo AC il territorio scita fu invaso da est dai Sarmati, una popolazione seminomade di etnia affine agli Sciti, originaria delle steppe del Volga. In origine i Sarmati si mescolarono pacificamente con gli Sciti, ma ben presto si rivoltarono contro di loro e li attaccarono, arrivando a conquistare quasi tutto il loro territorio intorno al 150 AC. Solo alcune città-stato e la regione del Caucaso rimasero sotto il controllo scita. A differenza di quanto fecero gli Sciti con i Greci, i Sarmati non si mescolarono con i popoli invasi, mantenendo la propria identità per molti secoli.

I Sarmati si opposero efficacemente all'espansionismo romano fino al II secolo, quando furono assoggettati dagli Alani. Gli storici ritengono che gli Alani fossero anch'essi della stessa stirpe dei Sarmati, e che l'invasione in realtà fosse solo un rivolgimento di potere interno alle tribù di questo popolo.

Nonostante le guerre di confine che opponevano Romani e Sarmati, è accertata anche l'alleanza delle città-stato Scite dell'Ucraina con l'impero Romano. Pur senza entrare a far parte dei domini Romani le città-stato commerciarono abitualmente con i mercanti imperiali.

Intorno al 220 DC i Goti e i Gepidi, facenti parte della stessa famiglia e incalzati ad est dagli Unni, invasero le pianure ucraine mescolandosi con i discendenti degli Sciti e dei Sarmati. Alcune città furono conquistate mentre altre rimasero neutrali, agendo come mercati per lo scambio dei beni saccheggiati dagli invasori barbari durante le loro prime campagne contro i Romani (che durarono fino al 270). Contemporaneamente, i Goti affinarono le loro tecniche di combattimento grazie al prolungato contatto con i cavalieri Sarmati. Durante la loro permanenza in Ucraina i Goti si divisero in due gruppi principali, gli Ostrogoti (Goti di Oriente, la "gente delle campagne") e i Visigoti (Goti di Occidente, la "gente delle foreste"). 

Nel 375 DC l'Ucraina fu occupata dagli Unni stessi, che sterminarono gli Alani, assoggettarono gli Ostrogoti e sconfissero i Visigoti sul fiume Nistro spingendoli oltre il Danubio contro i confini Romani.

Alla morte di Attila, e alla conseguente dispersione degli Unni, gran parte degli Ostrogoti emigrò nelle terre dell'Impero Romano d'Occidente, ma una parte rimase in Crimea, fondandovi la cosiddetta cultura di Chernyakov.

Nel VI secolo l'Ucraina fu invasa dagli Avari provenienti dalla Mongolia che, incalzati dai turchi, furono fermati nel 550 dall'imperatore d'Oriente Giustiniano che li costrinse a stanziarsi temporaneamente nelle pianure a nord del Mar Nero.

Tra l'VII e il IX secolo la regione costiera del Mar Nero fu invasa da popoli di stirpe turca, come i Peceneghi e i Kazari.

 Storia medievale (la Rus' di Kiev) 

 estensione della Rus' di Kiev nell'XI sec.La prima unificazione del territorio risale all'invasione di un popolo scandinavo, i Rus', appartenenti al grande gruppo dei Variaghi da cui discesero anche altri ceppi normanni. I Rus conquistarono la città di Kiev nel 882 e ne fecero il centro di un regno chiamato Rus' di Kiev la cui estensione andava dalle rive del Volga al Danubio fino al Mar Baltico. I Rus' formarono per lungo tempo l'élite militare e politica della regione, ma si slavizzarono velocemente, assumendo le stesse tradizioni del resto della popolazione. L'unificazione di un territorio così vasto sotto un'unica autorità conferì per due secoli una grande prosperità alla regione di Kiev, che divenne un punto di passaggio obbligato del commercio lungo il Dnipro, tra il Baltico e il Mar Nero. Lungo il fiume si trasportavano merci pregiate come pellicce, cera, miele, zanne di tricheco e schiavi provenienti dall'odierna Bielorussia.

Nel 988 il sovrano Volodimir I del regno del Rus' di Kiev si convertì con tutto il suo popolo al cristianesimo di Costantinopoli, sposò Anna, sorella dell'imperatore bizantino Basilio II e iniziò così un periodo di forte influenza bizantina sulla cultura del regno (già iniziata, probabilmente, nel 957). Per diverso tempo la conversione religiosa della popolazione fu solo di facciata, ma la chiesa ebbe l'opportunità di inserire i propri esponenti nell'amministrazione degli insediamenti del Rus di Kiev, e di condizionarne le vicende.

All'inizio del XII secolo la regione conobbe un periodo di decadenza: probabilmente a causa di tassazioni troppo elevate, di conflitti tra i nobili e di reiterati attacchi dei popoli nomadi confinanti, molti abitanti abbandonarono la regione per colonizzare le terre ancora selvagge che si trovavano a nord est, lungo il Volga. I tentativi dei sovrani di arginare il declino demografico introdussero nel territorio le popolazioni delle steppe circostanti che, precedentemente nomadi, iniziarono ad assumere uno stile di vita più stanziale.

In questo periodo si costituiscono i principati di Galizia e Volinia. Per la prima volta appare il nome di Ucraina.

 Storia moderna

 Il dominio straniero e l'Impero Russo

 Per approfondire, vedi le voci Granducato di Lituania, Confederazione polacco-lituana e Impero Russo.  

Intorno alla fine del XV secolo vi fu un'imponente ondata immigratoria da parte di esuli e rifugiati ortodossi, genericamente definiti kozak, cosacchi (parola che in turco significava nomade, o libero) che si riunirono in un gruppo di tribù seminomadi lungo ifiumi Don e Dnepr.

In questo periodo il territorio è ripartito fra Granducato di Lituania, poi Confederazione polacco-lituana ed è chiamato a seconda delle zone Voivodato di Kiev, Voivodato di Czernihów e Voivodato di Bracław nella regione della Podolia. Altre zone dell'Ucraina nel corso della storia finiscono sotto il dominio della Moscovia, poi dell'Impero Russo.

Per la sua posizione geografica, l'Ucraina ha giocato un ruolo importante nelle guerre fra l'est-Europa e l'impero Ottomano, che a seguito dello scontro con l'Impero Russo dovette cedere i territori costieri lungo il Mar Nero.

Nonostante le promesse di autonomia contenute nel Trattato di Pereyaslav, l'élite ucraina e i cosacchi non ricevettero mai le libertà che attendevano dall'Impero Russo. Tuttavia, entro l'Impero, gli ucraini poterono arrivare ai gradi più alti della gerarchia e della Chiesa ortodossa russa.

Nell'ultimo periodo, il regime zarista portò avanti una politica di russificazione delle terre ucraine, sopprimendo l'uso della lingua ucraina nella stampa e in pubblico.

In seguito alla caduta dello zar, dopo la prima guerra mondiale, l'Ucraina perse l'occasione per ottenere l'autonomia, perché il vertice dello stato ucraino fu troppo debole nel combattimento contro l'invasione della Russia bolscevica.

 La Rivoluzione e il periodo sovietico

 Per approfondire, vedi le voci Repubblica popolare ucraina, Repubblica Nazionale dell'Ucraina Occidentale e Repubblica socialista sovietica ucraina.

Vi fu un lungo periodo di guerra civile e di anarchia con continui cambi di fazioni al potere; questo periodo fu anche segnato dall'esistenza di più entità statali separate, come ad esempio la Repubblica Nazionale dell'Ucraina Occidentale e la Repubblica popolare ucraina. Ponendo termine ad un periodo di aspre lotte, la Pace di Riga assegnò la Galizia e la Volinia alla Polonia, i sovietici ottennero il resto del paese e nel 1922 l'Ucraina entrò ufficialmente a far parte dell'URSS come Repubblica socialista sovietica ucraina.

Stalin utilizzò in Ucraina una politica tesa a dimostrare i pericoli del nazionalismo e quindi a confermare la sua ideologia. A partire dal 1929 operò una sistematica nazionalizzazione delle piccole imprese agrarie che in Ucraina erano numerosissime (la cosiddetta dekurkulizzazione, dal termine Kurkuli, piccolo proprietario terriero) e una politica di collettivizzazione dei terreni. Sedò con numerose deportazioni la ribellione degli agricoltori e nel 1932 procedette ad un sistematico ammasso delle derrate e dei raccolti il cui risultato fu una carestia che costò al paese circa 10 milioni di morti (il cosiddetto holodomor ucraino). Ulteriori perdite avvennero in seguito a deportazioni ed esecuzioni. Vennero distrutte oltre 250 chiese e cattedrali. La seconda guerra mondiale fu causa di altre devastazioni e di morte (oltre 6 milioni di persone vi persero la vita, tra cui buona parte della comunità ebraica ivi residente).

 Storia contemporanea

 L'indipendenza

A partire dal 1990 si diffuse nel paese un movimento nazionalista, il Movimento del Popolo Ucraino per la Ricostruzione e nel luglio del 1990 il parlamento proclamò la repubblica. Nel 1991 il partito comunista ucraino venne dichiarato fuorilegge. Il 24 agosto 1991 il Parlamento ucraino dichiara l'indipendenza e indice il referendum di conferma e le prime elezioni democratiche della storia dell'Ucraina: l' 1 dicembre [1991] il popolo ucraino decide la propria indipendenza ed elegge il primo presidente dell'Ucraina.

Il primo presidente fu Leonid Kravčuk. I rapporti con la Russia furono inizialmente molto tesi, restavano da risolvere la questione degli armamenti nucleari sul territorio ucraino e il controllo della flotta del Mar Nero ancorata a Sebastopoli.

L'economia del paese conobbe un periodo di crisi dovuto alla mancanza di riserve energetiche, si ebbero tassi elevatissimi di inflazione e le tensioni interne aumentarono. Kravčuk fu sconfitto nel 1994 da Leonid Kučma, riformatore filo-russo rieletto poi nel 1999. Nel 1995 divenne una repubblica autonoma. Alla fine degli anni '90 i rapporti fra Ucraina e NATO furono causa di nuove tensioni con la Russia.

Nel 2000 viene formato un governo riformista con a capo Viktor Juščenko‎.

Nell'aprile 2001 la maggioranza parlamentare si discioglie e il primo ministro Viktor Juščenko viene destituito, dando inizio a un periodo di instabilità. Dopo il breve mandato di Anatolij Kinakh, dal 21 novembre 2002 fu nominato primo ministro Viktor Janukovyč.

 La rivoluzione arancione

I risultati delle elezioni presidenziali dell'ottobre/novembre 2004, dopo proteste popolari per sospetti di brogli a favore del primo ministro Janukovyč (sostenuto dal presidente uscente Kučma) e la cosiddetta "Rivoluzione arancione" da parte dei sostenitori di Juščenko,‎ sono stati sospesi dalla Corte Suprema.

Le elezioni si sono ripetute il 26 dicembre 2004 e il nuovo presidente è Viktor Juščenko‎ che è entrato in carica il 23 gennaio 2005. Tale rivoluzione ha visto il forte sostegno degli Stati Uniti e dell'Unione Europea, che hanno salutato con favore la caduta di un'altra autocrazia post-sovietica. Con l'arrivo di Juščenko‎ ed il conseguente spostamento politico dell'Ucraina verso l'Unione Europea, Gazprom ha tuttavia iniziato a tariffare il gas all'Ucraina al prezzo di 230 dollari, aumentando considerevolmente la precedente tariffa di 50 dollari, da sempre un prezzo di favore della Russia verso l'Ucraina.

In seguito alle elezioni per la Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, tenutesi il 26 marzo 2006, la "coalizione arancione" presieduta da Juščenko‎ è uscita notevolmente ridimensionata a causa del voltafaccia di una parte della coalizione, il partito socialista. Attualmente la situazione politica all'interno del paese è molto difficile: la decisione del premier Janukovyč di modificare la Costituzione per via parlamentare allo scopo di ridurre i poteri del Presidente ha spinto Juščenko‎, il 2 aprile 2007, a firmare un decreto per sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni legislative; il decreto è stato bocciato in parlamento ed ha scatenato le proteste del premier Janukovyč e dei suoi sostenitori in piazza.

Il 30 settembre 2007 la crisi è sfociata in elezioni parlamentari anticipate, frutto di un accordo tra Juščenko, Janukovič e il presidente del Parlamento, Oleksandr Moroz. L'esito è stato controverso: se il Partito delle Regioni di Janukovič è risultato essere il primo partito, la coalizione tra il Blocco Elettorale Julija Tymošenko di Julija Tymošenko e il partito Nostra Ucraina di Juščenko potrebbe aver ottenuto la maggioranza dei seggi.

Dal 21 dicembre 2007, in seguito all'estensione dell'area Schengen, arrivata fino alla Polonia, sono aumentate le pressioni ucraine sull'Unione europea per un'accelerazione del processo di integrazione. Schengen, infatti, comporta un notevole inasprimento del regime dei visti fra i paesi che vi aderiscono e gli altri, e ciò ha reso molto difficile i passaggi di frontiera dall'Ucraina alla Polonia, che erano prima circa 6,5 milioni l'anno. Questo è un problema soprattutto per le circa centomila persone che si stima vivessero di traffici transfrontalieri, e per gli abitanti della Galizia, sottomessa alla Polonia dal XV al XVIII secolo, poi all'Austria e di nuovo alla Polonia dal 1921 al 1941, dove pertanto molti abitanti hanno parenti oltreconfine. Per questo Polonia e Ucraina hanno sottoscritto un accordo secondo cui gli abitanti a meno di 50 km dal confine non avranno bisogno dei visti, se l'UE approverà.