Informazioni Generali |
Il clima locale è relativamente temperato, con maggiori precipitazioni in estate, durante la cosiddetta stagione delle piogge jangma (장마). Gli inverni possono essere molto freddi.A Seul le temperature medie in gennaio si attestano da -7 °C a -1 °C, mentre in luglio possono variare da 22 °C a 29 °C. Le temperature invernali sono più alte nella costa sudorientale, e considerevolmente più basse nelle vallate montane dell'interno. Le precipitazioni sono concentrate da giugno a settembre. La costa meridionale è soggetta ad alcuni tifoni estivi e a forti piogge. Le precipitazioni annue variano dai 1,370 mm di Seul ai 1.470 di Busan.
Il Seollal cade nei primi giorni dell'anno lunare; durante questa festività si mobilita tutta la Corea del Sud.Il Cherry Blossom Festival è ospitato a Jinhae nella provincia di Gyeongsangnam nei primi di aprile.Il Compleanno di Budda cade tra gli ultimi giorni di aprile e i primi di maggio ed è celebrato con sfilate e lanterne.A Seul, la domenica precedente alle feste, si organizza una caratteristica sfilata serale che parte da Tapgol Park ed arriva fino a Jogyesa .Il Dano Festival si celebra nel mese di giugno; in tale occasione potrete ammirare processioni di sciamani e maschere. Il Chuseok è la principale vacanza del Paese; durante questo periodo, che va da settembre ad ottobre, i cittadini ritornano ai luoghi di origine per rendere omaggio agli antenati.Tra le altre festività ricordiamo Capodanno, i cui festeggiamenti si protraggono per tre giorni (1, 2, 3 gennaio); il Capodanno lunare che cade nel mese di febbraio con giorno variabile; l'Anniversario del Movimento dell'Indipendenza, il 1° marzo; la Festa dei Lavoratori, il 10 marzo; la Festa degli Alberi, il 5 aprile; la Giornata del Bambino, il 5 maggio; la Giornata dei Caduti, il 6 giugno; la Festa della Costituzione, il 17 luglio; la Festa della fondazione della Corea, il 3 ottobre.
La Corea del Sud occupa la parte meridionale della Penisola Coreana, che si estende per 1100 km dal Asia verso sud. Questa penisola montagnosa è bagnata a ovest dal Mar Giallo e a est dal Mar del Giappone. La punta meridionale della penisola si rivolge allo Stretto di Corea e al Mar Cinese Orientale.L'area totale del paese è di 99.617.39 km².La Corea del Sud può essere suddivisa in quattro regioni fondamentali: a est una zona con alte montagne e strette pianure costiere; a ovest una zona con ampie pianure costiere, bacini fluviali e basse colline; nell'area di sudovest si trovano montagne e valli, mentre a sudest la regione è dominata dal bacino del fiume Nakdong.Il territorio Sudcoreano è prevalentemente montagnoso, spesso non coltivabile. I territori adibiti all'agricoltura, situati a ovest e sudest, costituiscono solo il 30% del territorio nazionale.Al largo della penisola sono distribuite circa tremila isole, la maggior parte delle quali sono piccole e disabitate. Jeju-do si trova a circa 100 km a sud dalle coste della Corea, e con una superficie di 1.845 km² è la più grande isola del paese. Jeju possiede anche il più alto punto della Corea: lo Halla-san, un vulcano spento che raggiunge i 1.950 metri di altezza sul livello del mare. Le isole più orientali della Corea sono Ulleung-do e Dok-do, mentre Mara-do e Ieo-do sono le più meridionali.
la Moneta in Corea del Sud: South Korean won (KRW)
Popolazione: 48.260.000 (stima).
Di origine asiatica, la popolazione presenta i caratteri somatici dei cinesi, dei giapponesi e dei mongoli: i coreani hanno capelli neri e lisci, occhi a mandorla, zigomi alti; la popolazione possiede una sua lingua appartenente al gruppo delle lingue altaiche, completamente diversa come struttura dal cinese e molto diversa anche dal giapponese, ma con qualche parentela con il mongolo.
I coreani sono una popolazione fiera e indipendente, con un carattere estroverso e socievole. I grandi gruppi familiari sono molto uniti ed esiste un forte legame anche fra i vari membri del gruppo. La separazione fra i due sessi è molto forte, pertanto il gioco dei ruoli ha un peso rilevante.
Capitale: SEOUL
Popolazione: 48.260.000 (stima)
Superficie: 99.601 Km2
Fuso orario: +8h rispetto all'Italia; +7h quando in Italia vige l'ora legale
Lingue: la lingua ufficiale è il coreano. Poco diffuso l’inglese
Religioni: sciamanesimo, buddismo, confucianesimo. Sono anche professate il protestantesimo (38% della popolazione) ed il cattolicesimo (28%). La libertà di religione è pienamente garantita.
Moneta: Won sudcoreano, che circola in banconote da 1.000, 5.000, e 10.000 Won ed in monete da 10, 50, 100 e 500 Won.
Prefisso dall'Italia: 0082
Prefisso per l'Italia: 001 (o 002) 39
Dal tel. cellulare: 00700 (o 00388) 39
La storia della penisola coreana fino al 1953
Prevalentemente montuosa, dominata dalle propaggini delle montagne mancesi sia nel nord che nel sud del paese, la Corea si trova all’estremità della Cina e al confine della Federazione Russa. La catena del Changpai è l’elemento chiave di questa carta orografica della Corea. Verso sud la catena scende sul Mare del Giappone, formando l’altopiano di Keima. Da questa dorsale si staccano molte catene minori che percorrono il paese. Il percorso idrografico vede fiumi brevi che per lo più sfociano tutti nel Mar Giallo. Questa topografia incide sul clima della penisola: inverni freddissimi a nord, con punte che toccano i –40 gradi ed estate secche, e un’alta piovosità nel sud.
Tra Cina e Giappone la penisola coreana ha risentito, di volta in volta, della storia delle vicende di uno o dell’altro paese. Stando ad una leggenda, Kija, un ministro della dinastia cinese Shang, all’avvento della dinastia degli Zhou (11°secolo a.C.), si sarebbe rifugiato in Corea del Nord, e ivi giunto, avrebbe sottomesso le popolazioni presenti, provenienti per lo più dalla Manciuria e dalla Siberia. L’ultimo re di Kija, sempre secondo la leggenda, nel 109 a.C. sarebbe stato detronizzato dalla dinastia cinese degli Han e si sarebbe rifugiato in quella che oggi comunemente è chiamata Corea del Sud e avrebbe imposto il suo potere sulle popolazioni locali. Stando ad altre leggende, mentre in Cina, nel 3°a.C. la dinastia dei Qin stava crollando, alcuni elementi cinesi avrebbero preso riparo nella Corea del Sud e vi avrebbero instaurato la signoria dei capi Chinhan. Nel 52 a.C., si sarebbero riuniti dando origine allo Stato di Silla. Nel frattempo nel nord le popolazioni provenienti dalla valle dell’Amur avrebbero dato vita allo Stato dei Koguryo.
Ecco quindi che sin dagli inizi dell’era volgare, e per sette secoli, la Corea appare divisa in 3 regni: Kogutyo, Silla e Paikche, uno stato sorto nel sud del paese a spese di quello di Kija, in crisi da tempo. Durante questo periodo della storia coreana, che è noto come ‘periodo dei tre regni’, si diffondono nel paese la cultura del riso diffusa grazie ai cinesi, la scrittura, l’artigianato, le tecniche di lavorazione della ceramica e quelle metallurgiche. Contemporaneamente le dottrine del buddismo, del confucianesimo e gli ordinamenti feudali vigenti in Cina, attecchiscono in Corea. Intorno alla metà del 7° secolo il regno di Silla, unifica il paese creando un regime burocratico feudale sul modello di quello cinese.
Nel 935, il generale Wang-gon, depone l’ultimo sovrano di Silla e fonda una nuova dinastia, quella dei Koryo, da cui deriva l’attuale nome Corea. Wang-gon, consolida la burocrazia, sposta la capitale a nord, e organizza una potente armata che, successivamente, riuscirà a sconfiggere il popolo tataro dei khitani che avevano tentato di invadere in più di un’occasione il paese. Ma durante i tre secoli successivi, la corruzione a corte, le lotte interne tra monaci buddisti e funzionari civili e militari, la formazione di un’aristocrazia potente, la divisione del popolo in caste, durante gli anni avevano indebolito la dinastia dei Koryo che crolla nel 1392, per mano dei mongoli che avevano assunto il potere in Cina. Durante questo periodo di storia si sviluppa la scrittura coreana. Dopo due secoli la dinastia dei Koryo è destituita e al suo posto gli succede quella dei Li. La dinastia dei Li governerà il paese fino al 1910.
Il periodo di massimo splendore è raggiunto durante il 15°secolo: con la riduzione del potere dei feudatari, viene concessa terra ai contadini e viene respinta l’invasione giapponese.
Nel 1592, il generale giapponese Hideyoshi, invade la Corea arrivando ad occupare Seul. I coreani grazie anche al sostegno cinese riusciranno a cacciare gli invasori, ma da quel momento la storia della Corea si impronterà ad un volontario isolamento. La politica di auto-isolamento e di ossequio sia verso la Cina che verso il Giappone, garantisce per una fase di tempo un po’ di tranquillità al paese.
Nel 1876, però, i giapponesi violano il blocco dei porti invadendo il paese. Seguiranno americani, inglesi e francesi. I giapponesi impongono alla Corea il suo protettorato, e nel 1910 l’annetteranno come provincia.
Si può fare risalire a questo periodo la prima effettiva divisione del paese, se non geografica, quanto meno economica. Il Giappone sotto l’impulso della rivoluzione dall’alto trovò nella Corea una fonte di materie prime per potenziare la sua veloce crescita. I giapponesi cominciano quindi a sfruttare le risorse minerarie e idroelettriche della penisola, senza mai spingersi a impiantarvi un industria metalmeccanica, gli impianti, i macchinari e i prodotti industriali erano forniti dal Giappone.
Grazie ai capitali giapponesi, la Corea, in particolar modo quella meridionale, riesce a far decollare l’agricoltura. Dal canto loro i giapponesi, con molte iniziative, riducono l’elevato tasso di mortalità del paese, consentendo negli anni successivi la possibilità a molti coreani (circa 2 milioni), di emigrare in Giappone per lavorare come operai nelle fabbriche nipponiche.
La Corea resta sotto occupazione del paese del Sol Levante fino alla fine della seconda guerra mondiale, nel settembre 1945. Da quel momento la storia della penisola sarà segnata: e infatti questo modo il paese riacquistò l’indipendenza è vero anche che non riacquistò però l’unità. Dopo la guerra la Corea viene occupata a nord dall’Unione Sovietica e a sud dagli Stati Uniti. Tecnicamente l’unità nazionale sarebbe dovuta essere ripristinata dopo un breve periodo di tutela, ma l’inizio della guerra fredda e gli eventi ad essa collegata, portarono alla costituzione di due blocchi nel 1948: la Repubblica Popolare di Corea a nord, e la Repubblica di Corea nel sud.
Al ritiro delle forze di occupazione, le azioni di guerriglia si intensificano, fino a quando nel giugno 1950 i nord coreani decidono di varcare il 38°parallelo, la linea di confine tra i due paesi, e invadere la Corea del Sud. Le Nazioni Unite, con l’esclusione dell’Unione Sovietica, denunciano il governo nord coreano come aggressore e viene deciso di inviare un esercito internazionale a difendere Seul. La guerra si protrae per tre anni, fino al luglio 1953 allorquando viene firmato l’armistizio che sancisce anche l’effettiva divisione del paese al 38°parallelo.
La storia della Corea del Sud dopo 1953
La Corea del Sud, con capitale Seul, ha avuto una storia molto simile a quella dei paesi che facevano parte dell’uno o dell’altro schieramento. Ha avuto un governo semi-democratico fino al 1972 anno in cui viene dichiarata la legge marziale. Per quindici anni il paese si chiude su se stesso, fino al culmine raggiunto dalle atrocità compiute nel 1980 quando, anche sotto la spinta dei cambiamenti che stavano avvenendo in Cina, gli studenti iniziarono a protestare. Il tutto si concluse con il massacro di Kwangju dove vennero uccisi oltre 200 studenti.
Sul finire degli anni ’80, mentre la guerra fredda sta per terminare inaspettatamente, in Corea del Sud la popolazione inizia a rivendicare elezioni democratiche, libertà di stampa e il rilascio dei prigionieri politici. Sull’orlo della guerra civile, il presidente in carica Chun decide di accettare tutte le richieste.
Nel 1988, la storia della Corea del Sud prende nuovamente un altro corso: Seul ospita le olimpiadi e ottiene le elezioni. Viene eletto come presidente della repubblica una figura proveniente dal panorama militare, Roh Tae-woo. Contrariamente, Roh liberalizzò il sistema politico del paese, riallaccia relazioni diplomatiche con la Cina e l’ex Unione Sovietica. Nel 1992, è sostituito da Kim Young-sam, esponente del partito liberal-democratico. Una delle sue prime azioni politiche è volta alla lotta della corruzione. Sotto la sua presidenza sono puniti anche gli ex presidenti Chun e Roh, per abuso di potere e per il massacro di Kwangjiu: Roh viene condannato a 22 anni di carcere mentre Chun alla pena capitale, ma entrambe le condanne verranno commutate in grazia da Kimnel nel 1997.
Il 1997, nella storia dei paesi di questa regione, è un anno che viene considerato nefasto, l’anno della crisi delle cosi dette ‘tigri del sud est asiatico’, una crisi che colpisce anche la Corea del Sud. Nel 1998 l’economia del paese era al collasso, ma negli ultimi 3 anni ha ricominciato a registrare significati rialzi.
Per quanto riguarda le relazioni con la Corea del Nord, nel giugno del 2000, Kim ha effettuato una visita storica per stringere la mano al solitario leader nordcoreano Kim Jong II, accettando anche che il governo della Corea del Nord si occupasse dell'organizzazione del sistema di sicurezza in occasione della visita. Ma questo gesto non ha poi cambiato di molto la storia delle relazioni tra i due paesi.
Sia nel giugno 1999, che nel giugno 2002, unità navali della Corea del nord, sono entrate in acque territoriali della Corea del sud, provocando il primo scontro navale fra i due paesi, dopo la fine della guerra del 1950-53. La causa è da ricercarsi nella diversa interpretazione del confine marino che divide i due paesi.
Il 28 febbraio 2003, Piongyang ha riattivato la centrale nucleare di Yongbyon.
E al momento l’intenzione di dotarsi del nucleare continua ad essere motivo di preoccupazione per Seul e la comunità internazionale.
Il 15 settembre 2003, è avvenuto, per la prima volta dopo cinquant'anni, un volo commerciale tra le due Coree, sorvolando il mar Giallo senza interessare l'area militarizzata di confine. Ma mentre era consentito ai sud coreani di visitare il nord, non valeva il contrario.
Il 12 marzo 2004, con una mozione, il presidente, accusato di corruzione, incompetenza e corruzione, viene destituito. Sostituito nella carica provvisoriamente dal primo ministro Goh Kun, il 14 maggio 2004, la Corte Suprema ha bocciato la mozione reinsediando Roh Moon-hyun.
Il 25 febbraio 2005, durante la cerimonia di insediamento del nuovo presidente, Roh Moon-hyun, la Corea del Nord ha eseguito un lancio missilistico sparando un missile nel Mar del Giappone.
Cultura Corea
La Corea del Sud come la Corea del Nord, hanno una cultura comune. Gran parte della storia della penisola coreana e quindi della cultura del paese ha subito l’influenza cinese e giapponese. Buddismo, taoismo e confucianesimo, sono alla base della cultura del paese. E molti coreani che vivono nella Corea del Sud, ritengono che sia stato soprattutto il confucianesimo, con il suo sistema delle ‘cinque relazioni’, ad aver largamente contribuito al successo del loro paese. Il rispetto del sistema delle ‘cinque relazioni’ elaborato da Confucio, durante il periodo noto come ‘le cento scuole’, descrive il comportamento consono tra governante e governato, padre e figlio, marito e moglie, anziano e giovane e tra amici.
Arte
La musica tradizionale coreana ha subito l’influenza giapponese e cinese. Il chongak e il minsogak, sono le due tradizionali forme musicali.
Molto usati gli archi e i tamburi, che spesso vengono utilizzati per accompagnare le danze.
Sungmu, è una danza molto conosciuta, durante la quale i ballerini ballano indossando addirittura dei piccoli tamburi al collo. Il talchum, è una danza in maschera, mentre i salpuri, sono danze improvvisate.
Persino la scrittura, l’hangul, è considerata un forma d’arte, così come lo è in Cina e in Giappone.
Anche la pittura presenta forti richiami cinesi, così come la scultura. I soggetti maggiormente rappresentati sono i budda. Il più famoso è quello di Sokkuram.
Molto famosi sono gli intagliatori di legno. Seul vanta diversi parchi di sculture artistiche, dove sono in mostra le opere degli scultori contemporanei. Le porte d'ingresso alla città di Seul, e il Palazzo Kyongbokkung dell'era chosun, sono alcuni esempi dell’architettura coreana.
Per quanto riguarda la Corea del nord, lo stile architettonico è quello tipico dei paesi socialisti: grandi viali e palazzoni che richiamano lo stile sovietico.
Cucina
La cucina coreana ha subito particolarmente l’influenza della cultura culinaria cinese e giapponese. La penisola vanta un gran consumo di pesce, ma anche di carne in particolare bovina. Il riso è l’alimento base come per tutti i paesi di questa parte dell’emisfero.
Il piatto di carne più conosciuto è il bulgogi, fette di manzo cucinate direttamente su una piastra posta al centro della tavola. È di origine mongola. Il sinsollo, è un piatto oltremodo simile. Anch’esso di origine mongola, richiama un piatto noto come pentola mongola. Al centro della tavola viene messa una pentola con del brodo. Intorno alla pentola i piatti con vari cibi, dalla verdura alla carne. Con le bacchette si prende la carne o la verdura e li si immerge in questo brodo per pochi minuti.
Ma nella cucina coreana sono le verdure ad essere l’alimento più usato. Il piatto nazionale è il kimchi, a base di cavolo, cipolle, rape e altre verdure di stagione. Tutto insaporito con aglio, pepe e sale. Viene fatto fermentare una settimana prima di essere mangiato. Il kimchi si consuma soprattutto in estate, mentre in inverno si mangia un piatto simile, il kimjiang, che vede come alimento base il cavolo.
Nei ristoranti coreani, così come in quelli cinesi, le portate sono servite tutte contemporaneamente, usualmente accompagnate dal te, o dalla birra locale.
Il takju e lo yakju sono i vini locali e sono estratti da cereali. Il soju è invece una grappa molto forte, simile al sorgo cinese.
Se si è invitati a mangiare in una famiglia coreana è bene osservare alcune regole di buona educazione. Non è educato cominciare o finire di mangiare prima dell’ospite più anziano. Le bevande si servono tenendo le bottiglie con entrambe le mani, mentre se si è serviti il bicchiere anche va tenuto con entrambe le mani. La ciotola del riso non viene mai avvicinata alla bocca al contrario di come si usa in Giappone o Cina, e il riso si mangia o con un cucchiaio o con le bacchette. Come per i giapponesi è considerata cattiva educazione infilare verticalmente le bacchette nella ciotola del riso. Nelle famiglie tradizionali può capitare che si mangi seduti per terra, seduti su dei cuscini.
Prima di iniziare il pasto si usa dire ‘Jal Muk Get Sup Ni Da’, che letteralmente significa ‘avrò un ottimo pasto’, mentre alla fine si dice ‘Jal Muk Ut Sup Ni Da’, ‘ho avuto un ottimo pasto’.