Informazioni Generali

CLIMA

Il clima, molto caldo e umido nelle regioni costiere, diventa più mite e asciutto nel cuore del Paese, in rapporto all'altitudine. Le piogge sono concentrate in due periodi dell'anno: da marzo a maggio le grandi piogge, mentre da ottobre a dicembre le piogge sono intense ma brevi. L'ambiente dominante è quello della savana, tutelato da numerosi parchi naturali che coprono circa il 10% del territorio nazionale. Sulle pendici delle montagne e lungo il corso dei fiumi si trovano tracce dell'originaria foresta pluviale; mentre a nord, nelle zone meno piovose, la savana sfuma nel deserto. La savana è l'habitat di grandi mandrie di erbivori (antilopi, gazzelle, giraffe, bufali, zebre, elefanti) e dei loro predatori (leoni, leopardi e ghepardi). Nelle acque dei laghi e dei fiumi vivono ippopotami e coccodrilli.

FESTIVITA'

Il più importante periodo di festività è il Ramadan: nome che si dà al nono mese dell’anno lunare musulmano (Egira).

Dall’alba al tramonto tutti devono rispettare il digiuno; in questo periodo l’atmosfera è quasi surreale e immobile. Tutti i negozi sono chiusi e nulla sembra essere animato. Al calar del sole, dopo il tramonto, la vita esplode in un rituale di festa e preghiera collettiva. Anche i turisti devono, in pubblico, rispettare il Ramadan.

Il periodo del mese sacro di Ramadan si conclude con la festa detta Aid al-Fitr o piccola festa: i bambini sono i più contenti, per loro ci sono infatti dolci a volontà!

Celebrata durante il 10° giorno del mese del Pellegrinaggio, l’Aid al-Adha, o festa del sacrificio, è la solennità più importante del calendario islamico: è una celebrazione talmente importante che è anche soprannominata Aid al-Kabir (festa grande). Si commemora il miracolo che Allah compì sostituendo il figlio di Abramo con un montone durante il sacrificio.

Un’altra importante celebrazione dell’anno lunare islamico è l’Aid-Milad-an-Nabi, in cui si commemora il giorno di nascita del profeta Maometto.

 

Tra le altre festività religiose cristiane ricordiamo Capodanno, il 1° gennaio; Natale, il 25 dicembre; Santo Stefano, il 26 dicembre; Venerdì Santo, Pasqua e il Lunedì dell'Angelo, le cui date variano di anno in anno.

Tra le festività laiche ricordiamo la Festa dei Lavoratori, il 1° maggio; il Madaraka Day, il 1° e 2 giugno; la Giornata del Presidente, il 10 ottobre; il Kenyatta Day, il 20 ottobre; il Giorno dell'Indipendenza, il 12 dicembre.

GEOGRAFIA

Il Kenya  si estende su un area di circa 580mila kmq, confina a nord con l’Etiopia ed il Sudan, ad est con la Somalia e l’Oceano Indiano, a sud con la Tanzania, ad est con l’Uganda.

La zona costiera è bassa e sabbiosa, mentre avanzando verso la parte centrale si presenta una zona formata da altopiani (Rift Valley) ai cui lati si ergono le vette più significative del Kenya, come ad esempio il Monte Kenya (5200 m), il settore est è diviso da un tavolato desertico a nord e dalla regione del Lago Vittoria.

MONETA

Lo Scellino keniota è la valuta ufficiale del Kenia ed è composta da 100 centesimi. Il codice ISO 4217 è KES, ma spesso è usato anche il codice KSH.

Lo Scellino keniota ha sostituito nel 1966 lo Scellino dell'Africa Orientale

Lo Scellino keniota è una delle monete più forti nell'Africa Orientale, infatti viene spesso usata in nazioni limitrofe come la Somalia e il Sudan meridionale.

POPOLAZIONE

La popolazione del Kenya (36.913.721 al luglio 2007) continua a crescere a ritmi elevati: nel giro di vent'anni è pressoché raddoppiata e molto alta è la quota di popolazione giovane, con meno di quindici anni. La densità demografica è elevata nella regione interna degli altopiani; mentre la fascia costiera è poco abitata, fatta eccezione per l'area di Mombasa. Il tasso di urbanizzazione è alto, con il 40% della popolazione radunata in zone urbane che si stanno estendendo. La popolazione urbana si addensa soprattutto nelle città di Nairobi, la capitale, e di Mombasa.

SCHEDA TECNICA


Capitale: NAIROBI
Popolazione: 31.500.000 circa
Superficie: 582.646 km2
Fuso orario: +2h rispetto all'Italia, +1h quando in Italia vige l'ora legale.
Lingue: Inglese, Swahili.
Religioni: Cristiani 60%, animisti/seguaci di religioni tradizionali 28%, musulmani 10%, altri 2%.
Prefisso per l'Italia: 0039
Prefisso dall'Italia: 00254 

STORIA

Numerose città costiere del Kenya furono fondate dagli arabi che, a partire dal IX secolo d.C., intrattennero intensi rapporti commerciali con i gruppi indigeni bantu. Dall'incontro tra i due popoli nacque la cultura swahili, contraddistinta da due elementi di unificazione: la lingua kiswahili e la religione islamica.

Gli agricoltori kĩkũyũ, etnia del gruppo bantu, rappresentarono subito il gruppo più potente e numeroso del territorio; la loro supremazia non fu mai messa in discussione dai maasai come vorrebbe la tradizione popolare. I maasai sono un popolo nilota che arrivò nell'odierno Kenya nel XVII secolo, per occupare il loro territorio attuale verso il 1750. Questa data è ottenuta contando a ritroso i gruppi di iniziazione, i cui nomi sono ricordati oralmente senza eccezioni da tutti i clan maasai. Furono i kamba, popolazione agricola interposta tra la costa e il centro del paese, ad utilizzare storie sulla presunta ferocia dei maasai per evitare che troppe carovane di mercanti raggiungessere l'interno, togliendo loro il ruolo di mediatori nei commerci tra la costa e le regioni interne.

In quel periodo i portoghesi occuparono alcune località della costa, ma in seguito vennero soppiantati dai sultani omaniti di Zanzibar. La presenza degli europei si intensificò alla fine del XIX secolo, quando il Kenya divenne una colonia britannica. I bianchi scacciarono gli indigeni dai fertili altopiani dell'interno, avviando l'agricoltura di piantagione. I kĩkũyũ vennero impiegati nelle belle fattorie disseminate sul territorio e diedero un importante contributo alla crescita economica del Paese. I kamba vennero spinti ad arruolarsi e dar vita al nascente esercito. I luya vennero solitamente impiegati in lavori domestici e l'artigianato. Dando ad ogni etnia un ruolo diverso, i coloni inglesi applicarono la legge del divide et impera usata in tuttti i paesi africani sotto il loro domino. Questa divisione è visibile ancor oggi nella società keniota.

Nel secondo dopoguerra i kĩkũyũ lottarono aspramente per conquistare l'indipendenza (molti di loro parteciparono alla celebre rivolta dei Mau-Mau). L'indipendenza fu ottenuta il 12 dicembre1963. Il Paese in seguito è rimasto in buoni rapporti con la Gran Bretagna, introducendo un sistema amministrativo simile a quello britannico e promuovendo importanti riforme economiche.